(Teleborsa) - Dopo un debole tentativo di recupero,
tornano a scivolare i titoli Banca MPS e Carige, che ieri hanno segnato una performance pesantemente negativa.
MPS, molto volatile, nonostante
lo stop alle vendite allo scoperto disposto dalla Consob, cede al momento lo 0,8% a 0,918 euro, dopo aver toccato un minimo di 0,8875 euro, mentre la Cassa di Risparmio di Genova e Imperia mostra un incremento dello 0,39% a 0,895 euro, dopo esser arrivata a perdere circa il 2%.
La caratteristica degli scambi odierni è comunque la volatilità, con oscillazioni ampie e repentine e
volumi sempre molto alti rispetto alla normalità.
Ad impensierire gli operatori, ormai rientrati in massa dalle ferie natalizie sono le prospettive di un nuovo sacrificio degli azionisti o dei risparmiatori, in quanto i due Istituti vengono ancora ritenuti a rischio ricapitalizzazione.
In sostanza, se la BCE dovesse chiedere un altro rafforzamento patrimoniale, sarebbero
sacrificati gli azionisti o anche gli obbligazionisti ed i correntisti, dato che la
normativa europea sul bail-in in vigore dal 1° gennaio esclude nuovi aiuti di Stato e pone a carico degli stakeholder (a vario titolo) l'
onere del salvataggio.
Remota anche la chance di trovare un partner, nell'ambito della fase di consolidamento del settore delle popolari, dato che per i motivi accennati Banca MPS e Carige, appaiono fra le controparti meno appetibili.