(Teleborsa) -
Timidi segnali di ripresa dell'inflazione statunitense a inizio 2016, che resta comunque ben lontana dal target fissato dalla Federal Reserve.
Il dato di
gennaio dei
prezzi al consumo, pubblicato dal
Bureau of Labour Statistics (BLS) americano,
non ha registrato variazioni rispetto al mese precedente, dopo il -0,1% di dicembre ed il +0,1% di novembre, risultando
però migliore delle attese degli analisti che indicavano un calo dello 0,1%.
Su
base annua l'indice ha segnato un
balzo dell'1,4%,
superiore al +1,3% del consensus. Si tratta del
ritmo di crescita più veloce da ottobre 2014, segno che l'
inflazione potrebbe rimanere stabile nonostante il dollaro forte e il continuo ribasso dei prezzi dell'energia. Il
core rate, ossia l'indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, ha evidenziato un
aumento dello 0,3%, superiore al consensus del +0,1%, dopo il +0,2% rivisto del mese precedente (+0,1% il preliminare). Si tratta del
maggior rialzo da agosto del 2011, dunque degli ultimi quattro anni e mezzo.
Il
dato tendenziale si attesta invece al 2,2%, in accelerazione rispetto al +2,1% di dicembre e del consensus.
In particolare, i
prezzi della componente energetica hanno registrato un pesante calo del 2,8% come a dicembre. I prezzi della
componente alimentare sono rimasti invariati dopo il -0,2% di dicembre.