(Teleborsa) - Continuano a deteriorarsi le condizioni dei produttori di beni in Cina.
A febbraio il
Purchasing Managers Index (PMI) elaborato da Caixin Media e Markit
è sceso ancora, portandosi a 48 punti rispetto ai
48,4 punti di gennaio.
Il dato è
peggiore delle attese degli analisti che stimavano una discesa più contenuta a 48,3 punti.
Tutte le aziende manifatturiere cinesi hanno segnalato un ulteriore calo della produzione al ritmo più veloce da settembre 2015, citando il
peggioramento delle condizioni di mercato e il
calo dei nuovi ordini.
"Il Governo deve varare riforme più incisive, adottare moderate politiche di stimolo e rafforzare le condizioni economiche per evitare un salto nel vuoto" ha commentato He Fan, capo economista presso Caixin Insight.
Da rilevare che 50 è il livello che separa la contrazione dall'espansione.
Anche il
PMI manifatturiero elaborato dall'Ufficio di Statistica cinese ha dipinto un quadro a tinte fosche: sempre a febbraio è sceso infatti da 49,4
a 49 punti.
Va comunque rilevato che molti
economisti sono cauti sul
dato di febbraio in quanto
include i lunghi festeggiamenti del Capodanno cinese.