(Teleborsa) - Mentre il Ministro dell’Istruzione,
Stefania Giannini, dispensa tranquillità sull'esito dei ricorsi per l’accesso al
concorso nazionale per nuovi docenti della scuola, alcuni parlamentari chiedono ai governanti quale sia il piano predisposto dal Ministero dell’Istruzione, qualora circa
30mila impugnazioni dovessero avere il beneplacito dei giudici per partecipare alle prove.
A porre il dubbio al Ministro
Giannini è stato il senatore
Mario Mauro (
Grandi Autonomie e Libertà), che ha presentato un'interrogazione per chiederle cosa intenda fare qualora il TAR dovesse ammettere alle prove i candidati non abilitati: siamo dinanzi ai soliti annunci governativi rumorosi ai quali seguono incertezze e confusione, così come accaduto per l'
omicidio stradale, le
unioni civili, il
pagamento del canone Rai.
"Del resto – ricorda
Marcello Pacifico, presidente
Anief e segretario confederale
Cisal - che il MIUR abbia problemi nel reperimento dei commissari, peraltro pagati con cifre irrisorie, è cosa nota. Dopo che il problema è emerso nei giorni scorsi in Sicilia, oggi si è riscontrato anche nel Lazio, dove l’USR ha riaperto i termini per la selezione dei candidati a svolgere il ruolo di presidente e commissario d’esame. E diversi nodi da sciogliere permangono pure per individuare le attrezzare e le aule informatiche utili ad accogliere la prima prova scritta”.