(Teleborsa) - "I Paesi che non coooperano sono paradisi fiscali, vanno messi in una lista nera e, se non cambiano comportamenti, vanno sanzionati". Così il
commissario UE agli Affari economici, Pierre Moscovici, commenta i
Panama Papers, milioni di documenti, trapelati sui media internazionali, che stanno scuotendo il mondo della politica, della finanza, e non solo. Si tratta di
grosse somme di denaro dirottate verso paradisi fiscali appartenenti a leader politici, criminali e funzionari dell'intelligence.
Moscovici ha fatto sapere che la
Commissione europea intende varare una "
lista nera dei paradisi fiscali" nel mondo, basata su criteri oggettivi, "
entro sei mesi".
"Abbiamo bisogno di una vera e propria lista europea, basata su criteri comuni, dei territori con giurisdizioni non collaboranti", ha aggiunto il
commissario, "scioccato" dalle rivelazioni, "è immorale, non etico, inaccettabile, gli importi sono scioccanti",
Intanto, secondo quanto si apprende, il governo di Panama ha annunciato la creazione di una "
commissione di esperti" per cercare di migliorare la trasparenza nel settore della finanza offshore del Paese.
Nel frattempo,
l'elenco dei coinvolti nello scandalo dei Panama Papers, continua ad allungarsi, facendo la prima vittima.
Il premier islandese Sigmundur David Gunnlaugsson si è dimesso dal suo incarico dopo che il suo nome era apparso nella lista dei dodici leader mondiali con conti offshore a Panama.