(Teleborsa) - N
el mondo vi sono 700 milioni di persone che vivono in povertà estrema. Il triste bilancio è stato tracciato dalla
Banca Mondiale, la quale ha sottolineato che la
crisi globale ha rappresentato un freno rispetto all'
obiettivo di eliminare la povertà entro il 2030. Negli ultimi 15 anni il numero di chi vive senza mezzi di sostentamento è diminuito di appena 1 milione.
Per povero si intende chi guadagna e vive con meno di
1,90 dollari al giorno. In realtà, usare come parametro della povertà solo un numero, che rappresenta un reddito, è stato giudicato un po' riduttivo, tanto che la stessa Banca mondiale ha di recente istituito una commissione per selezionare altri parametri, che rappresentino anche la dimensione sociale ed ambientale in cui l'individuo vive.
Di frojte ad un quadro che appare sconfortante, il fondatore di
Microsoft,
Bill Gates, a capo della più grande organizzazione filantropica al mondo che porta il suo nome, si è detto
"ottimista" sulla possibilità di raggiungere l'obiettivo di ridurre a meno del 3% il numero dei poveri entro i prossimi 14 anni.
"I progressi compiuti nel risollevare i Paesi sono stati fenomenali", ha dichiarato Gates nell'affollatissimo atrio della Banca Mondiale, citando sia le misure economiche che quelle per la salute ed affermando che "nei prossimi 25 anni ci si può aspettare che dovremmo essere capaci di fare ancora meglio". Gates ha citato ad esempio l'importanza delle
innovazioni tecnologiche, per i
vaccini o per le
sementi.
Gates ha mitigato parte del suo ottimismo, ammettendo che
"ci sono veri venti contrari", perlopiù rappresentati dalla crisi economica in atto: cita le "ristrettezze finanziarie" e le "cattive storie", che "hanno la capacita' di oscurare le storie nelle quali le cose vanno bene, mantenere la generosità e riformare il sistema".