(Teleborsa) - Il
devastante incendio scoppiato in Canada, la scorsa settimana, ha
ridotto la capacità produttiva giornaliera di oltre 1 milione di barili al giorno, e continua a spingere in avanti i prezzi del petrolio.
Il contratto con scadenza giugno sul
Light crude scambia a 43,86 dollari al barile, in aumento dello 0,97% mentre il
Brent guadagna l'1,58% a 44,33 dollari.
Il gigantesco
incendio è divampato nella regione dei pozzi,
nella provincia dell’Alberta ed ha colpito la città di Fort McMurray dove oltre 80 mila persone sono state evacuate. I vigili del fuoco hanno detto che le temperature più fredde stanno rallentando la diffusione degli incendi, ma la situazione è destinata a durare per settimane.
Intanto le compagnie petrolifere fanno sapere che la riduzione della produzione petrolifera è tra 1 e 1,5 milioni di barili al giorno, su un totale di 2,5 milioni di barili.
L'attenzione degli investitori resta puntata anche sull'
Arabia Saudita dove, nel weekend, si è assistito a un rimpasto di governo che ha portato alla nomina di
Khalid al-Falih come
nuovo ministro dell'Energia, Industria e Risorse minerarie.