(Teleborsa) - I
prezzi del petrolio vicini ai massimi di sei mesi galvanizzano gli indici statunitensi anche se sul sentiment degli investitori prevale la cautela sui timori di una
stretta da parte della Federal Reserve, già dalla riunione di giugno. Prospettiva sostenuta dalla maggior parte dei funzionari della Fed, durante i vari interventi tenuti in settimana.
Sul fronte macroeconomico è povera l'agenda,
è atteso soltanto un aggiornamento sul mercato immobiliare, con il
dato sulle vendite delle case esistenti ad aprile.
Ieri sono giunte
indicazioni in chiaro scuro dall'economia statunitense che rendono di fatto più remota la possibilità che la Fed alzi il costo del denaro durante la riunione di politica monetaria, di giugno. L'
indice Philly FED, un barometro dell'attività manifatturiera della Federal Reserve di Philadelphia, è sceso ulteriormente in territorio negativo, questo mese, coerentemente a un rapporto simile elaborato dalla Fed di New York, noto come
indice Empire State, diffuso nei giorni scorsi. Notizie positive invece sono giunte dal mercato del lavoro, con le
richieste di sussidio alla disoccupazione tornate a calare nella settimana al 14 maggio, segnando il
primo calo dopo tre rialzi. Infine, ma non meno importante,
il leading indicator di aprile ha mostrato una crescita in accelerazione.
Sulle prime rilevazioni, il
Dow Jones sta mettendo a segno un +0,43%; sulla stessa linea, l'
Indice S&P-500 fa un piccolo salto in avanti dello 0,52%, portandosi a 2.051 punti. In frazionale progresso il
Nasdaq 100 (+0,65%), come l'S&P 100 (0,5%).