(Teleborsa) - Chissà cosa avrebbe detto
Isaac Asimov se lo avesse visto? Lui che aveva preconizzato un simile traguardo di certo non si sarebbe stupito, ma probabilmente compiaciuto di aver sempre avuto l'intima
certezza, sin dall'inizio della sua carriera, che prima o poi avrebbe realizzato il suo visionario
antropomorfismo ciberneutico.
"
Io, robot", prima raccolta di racconti del celebre autore di fantascienza da cui è nato l'omino, celebre film interpretato dal bravissimo
Willy Smith, è diventato realtà. Non un goffo simulacro umano, poco più di un pupazzo elettronico nato dalle menti di una squadra di ingegneri, ma una vera è propria macchina
umanoide che per la prima volta approssima con cura le movenze umane.
A tramutare l'immaginazione in realtà ci ha pensato la
Boston Dynamics, assurta agli onori della storia per essere stata acquistata nel 2013 dal colosso
Google e diretta da Andrew Rubin, informatico, cofondatore ed
ex-CEO della compagnia nonché protagonista nello sviluppo di
Android, il sistema operativo della maggior parte degli smartphone in circolazione. Il fatto poi che
Google si sia lanciata nella robotica con tanta profusione di risorse, indica che la "
guerra" in questo mercato è iniziata.
Il progetto si chiama
Atlas e più che spiegarlo è meglio invitare i lettori ad andare a vedere il filmato direttamente all'indirizzo
cliccando sull'immagine di fianco.
Comunque, vedere questa nuova generazione di
robot approssimare così bene la nostra perennemente instabile andatura e sapere che le funzioni di controllo del nostro
cervelletto sono ormai un software all'interno di una macchina fa percepire il balzo tecnologico come esaltante.
Da tanto compiacimento, comunque, sale lieve, quasi soffocato, il lamentoso
stridere con i tanti dubbi che si palesano all'orizzonte di questa nuova alba e che nascono dal fatto che quanto narrato è sicuramente un altro "
piccolo passo per l'uomo", ma sarà un vero "
balzo per l'umanità"?