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Almaviva ritira i licenziamenti, salvi 3 mila posti di lavoro

Economia, Welfare
Almaviva ritira i licenziamenti, salvi 3 mila posti di lavoro
(Teleborsa) - Accordo fatto sulla vertenza Almaviva al ministero dello Sviluppo Economico.

"Avevamo detto che non avremmo lasciato soli quei 3000 lavoratori, per i quali l’azienda aveva avviato la procedura di licenziamento. Con l’accordo firmato oggi, quella procedura è revocata". Così il viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova annuncia il ritiro dei licenziamenti, a margine del tavolo Almaviva, chiuso questa mattina dopo circa 17 ore di confronto.

"Già negli incontri della scorsa settimana, avevo detto che il confronto per me era aperto a oltranza, finché non si fosse individuata una conclusione positiva per un percorso che è stato difficile e impegnativo" ha aggiunto il ministro. "Così è stato, e questa mattina sono felice e sento tutta la responsabilità di confermare l’impegno, da parte del Governo, a monitorare e sostenere tutte le fasi previste dall’intesa", ha concluso Bellanova.

L’intesa prevede l’applicazione del contratto di solidarietà di tipo B a partire dal 1° giugno, senza soluzione di continuità con quello già in corso, fino al 31.12.2016, senza alcun ridimensionamento delle retribuzioni dei lavoratori interessati. Nel corso dei sei mesi, le parti dovranno definire un nuovo accordo nel quale saranno individuati in dettaglio gli strumenti di rilancio della competitività dell’azienda. Tale accordo sarà verificato mensilmente da un tavolo istituito ad hoc presso il Mise.

Al termine dei sei mesi, nel caso di eventuali ulteriori esuberi, le parti hanno concordato di fare ricorso alla cassa integrazione per altri 12 mesi a tutela dei posti di lavoro. La riduzione dell’orario di lavoro sarà pianificata ogni 15 giorni e potrà prevedere sospensioni finalizzate alla formazione e alla riqualificazione dei lavoratori.

L’azienda si impegna a ridurre gradualmente il ricorso all'integrazione al reddito attraverso un incremento dei volumi di lavoro, che sarà oggetto di verifica da parte del tavolo istituito al Mise, sino al raggiungimento del 20%. Parallelamente il Tavolo di settore istituito in via permanente al Ministero dello Sviluppo economico, si occuperà di portare a compimento il percorso relativo agli interventi urgenti messi in campo per affrontare le criticità strutturali dell’intero comparto dei call center.
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