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Milano seconda piazza nazionale del mercato del falso

Prodotti sempre più rifiniti a prezzi più alti, venduti in temporary store e da tour operator della contraffazione

Economia
Milano seconda piazza nazionale del mercato del falso
(Teleborsa) - Se In Italia, il fatturato della contraffazione vale 6,9 miliardi di euro, a Milano, spetta il secondo gradino del podio nazionale del mercato del falso.

Con 1.966 sequestri e oltre 5 milioni di pezzi sequestrati nel 2015 dall'Agenzia delle Dogane e dalla Guardia di Finanza, la provincia di Milano è al secondo posto in Italia per entità delle operazioni di contrasto, preceduta solo da Roma.

Tra il 2008 e il 2015 nella provincia crescono in maniera consistente sia i sequestri (+237%) che i pezzi sequestrati (+76%), a testimonianza di un impegno congiunto da parte di tutte le forze preposte a contrastare il fenomeno. È quanto emerge da una ricerca del Censis per il Ministero dello Sviluppo Economico (Direzione Generale Lotta alla contraffazione-UIBM).

Nel 2015, il 45,2% dei sequestri ha riguardato orologi e gioielli, il 20,7% occhiali, il 17,2% accessori di abbigliamento e il 6% capi di abbigliamento. Se però si guarda agli articoli sequestrati, al primo posto si trovano le apparecchiature elettriche, soprattutto cellulari o componenti, con più di un milione di pezzi intercettati.

I temporary store del falso utilizzano appartamenti prestigiosi, affittati per brevi periodi e generalmente situati nel centro cittadino, in cui vengono improvvisate vere e proprie boutique del falso, dove alle attività di vendita si affiancano iniziative promozionali supportate anche da cataloghi online.

A Milano è presente anche un'offerta specifica destinata ai turisti, quella dei tour operator delle merci contraffatte che si rivolgono ai visitatori di origine asiatica o russa, accompagnati a fare acquisti di falsi delle grandi marche italiane: soprattutto borse, pelletteria e accessori, in grado di esercitare appeal su una clientela internazionale, venduti a un prezzo pari a circa il 15% dell'originale.

E se a Milano approdano significative quantità di merce contraffatta, è sempre dal suo territorio che molti manufatti ripartono per essere commercializzati nelle altre province italiane. Dalle bolle di accompagnamento delle merci sequestrate alle dogane nel 2015 si evince che solo il 18% delle merci si ferma nella regione, mentre più di tre quarti delle partite sono destinate ad altre regioni italiane, soprattutto il Lazio, l'Emilia Romagna, la Sicilia e il Piemonte.



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