(Teleborsa) -
La partita RCS Mediagroup resta aperta, dopo il rilancio della cordata di Bonomi & Co ed il rigetto dlel'OPS migliorativa di Cairo da parte del Board del gruppo editoriale, che controlla il Corriere della Sera.
Venerdì,
il CdA di RCS ha rigettato l'offerta migliorativa di Cairo giudicandola "non congrua". Una decisione attesa, dato che il prezzo dlel'OPS di Cairo non superava quello dell'OPA promossa da Bonomi ed i vecchi soci e che questa, a sua volta, era stata
rigettata dagli amministratori del gruppo editoriale.
Rispetto all'OPS di Cairo vi sono anche
altri punti che il Board continua a contestare, non solo riguardo al
piano industriale, ma anche alla tempistica (12-24 mesi) ed alle modalità (quale concambio?) della
fusione fra i due gruppi. Inoltre, il giudizio con cui è stata nuovamente rigettata l'offerta si fonda anche sull'assenza di alcuni elementi di carattere economico, ma è stato
ritenuto appropriato un intervallo di concambio di 0,19-0,23 azioni Cairo ogni azione RCS, rispetto a quello contenuto nell'offerta migliorativa pari a 0,16 azioni. Infine, l'ultimo elemento di incertezza riguarda la
delega all'aumento di capitale RCS, di cui Cairo non ha specificato l'eventuale prezzo.
Frattanto,
i grandi soci di RCS guidati da Bonomi con il veicolo International Media Holding hanno
ufficializzato l'atteso rilancio,
alzando il prezzo dell'OPA da 0,70 a 0,80 euro per azione. , allineandolo a quello medio indicato dal CdA come congruo.
Ora la parola passa di nuovo ad Urbano Cairo, che avrà tempo cinque giorni per ritoccare ancora la sua offerta.