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Operazione Labirinto, arresti e perquisizioni a Roma per mazzette. Coinvolto anche deputato Marotta

Le indagini su dispozione della Procura di Roma sono state condotte in collaborazione con il Nucleo Centrale Valutario della Guardia di Finanza

Operazione Labirinto, arresti e perquisizioni a Roma per mazzette. Coinvolto anche deputato Marotta
(Teleborsa) - Emergono i particolari sull'operazione della Guardia di Finanza che si è svolta stamane a Roma su disposizione della Procura della Repubblica. Le accuse parlano di corruzione, pagamento di tangenti, truffa ai danni dello Stato, appropriazione indebita e associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale.

Centinaia di militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della, dalle prime ore della mattinata, stanno eseguendo ventiquattro ordinanze di custodia cautelare (dodici in carcere e dodici arresti domiciliari), cinque misure interdittive (obbligo di dimora e divieto di attività professionale) e sequestrato più di 1,2 milioni di euro tra immobili, conti correnti e quote societarie a carico di altrettanti indagati, gravemente indiziati.

Figura centrale dello scoperto sistema affaristico-criminale è un faccendiere capitolino, originario della Calabria, attivo nel settore delle pubbliche relazioni che, forte di "entrature" politiche e grazie a salde, antiche relazioni con personalità di vertice di enti e società pubbliche, costituiva lo snodo tra il mondo imprenditoriale e quello degli enti pubblici, svolgendo un'incessante e prezzolata opera di "intermediazione" nell'interesse personale e di imprenditori senza scrupoli interessati ad aggiudicarsi gare pubbliche.

L'operazione denominata "Labirinto" contesta un vorticoso e continuo giro di mazzette allo scopo di ottenere appalti pubblici di Enti statali e Ministeri. Nell'inchiesta - spiegano le Fiamme Gialle - è coinvolto anche un parlamentare in carica, Antonio Marotta (Ncd) Giuseppe Pizza, dal maggio 2008 al novembre 2011 Sottosegretario di Stato all'Istruzione, Università e Ricerca Scientifica del governo Berlusconi, oltre a due impiegati "infedeli" dell'Agenzia delle Entrate. Attualmente indagato, il parlamentare avrebbe attivamente coadiuvato il faccendiere nelle attività di illecita intermediazione.

Il faccendiere, sfruttando i legami stabili con la politica si adoperava anche per favorire la nomina, ai vertici di enti e di società pubbliche, di persone a lui vicine, così acquisendo ragioni di credito nei confronti di queste che, riconoscenti, risultavano permeabili alle sue richieste.

Nei confronti degli oltre cinquanta tra arrestati e indagati, organici al sodalizio criminale, sono ancora in corso le perquisizioni finalizzate all'acquisizione di ulteriori elementi utili al prosieguo delle indagini che stanno interessando oltre cento obiettivi tra la Capitale, il Lazio, la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna, la Toscana, le Marche, l’Umbria e la Campania.

Le investigazioni degli specialisti del Nucleo Valutario traggono origine dall'approfondimento di svariate segnalazioni per operazioni sospette nei confronti di un consulente tributario romano e di un labirinto di società a lui riferibili che movimentavano grandi somme di denaro tra i conti correnti personali ed aziendali. Le indagini valutarie prima e penali poi hanno permesso di ricostruire l’operatività di una ramificata struttura imprenditoriale illecita che negli anni oggetto d’indagine hanno movimentato oltre dieci milioni di euro giustificati da fatture false a scopo di evasione e per costituire riserve occulte da destinare a finalità illecite, attraverso una galassia di società cartiere (costituite e gestite con il concorso di numerosi indagati).

Per "ammorbidire" eventuali controlli fiscali e agevolare le pratiche di rimborso delle imposte, il consulente si avvaleva anche di due dipendenti infedeli dell’Agenzia delle Entrate di Roma, arrestati nel corso delle operazioni odierne, smascherati in collaborazione con gli organi ispettivi interni dell’Agenzia delle Entrate.


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