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Il "pasticciaccio" eccellente di Roma: coinvolti in 50, indagati l'On. Ncd Antonio Marotta e l'ex Sottosegretario Giuseppe Pizza. Finora 24 gli arresti

La nuova inchiesta che travolge la Capitale e oltre: corruzione, tangenti, truffa ai danni dello Stato, appropriazione indebita e associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale

Il "pasticciaccio" eccellente di Roma: coinvolti in 50, indagati l'On. Ncd Antonio Marotta e l'ex Sottosegretario Giuseppe Pizza. Finora 24 gli arresti
(Teleborsa) - Arresti, perquisizioni, sequestri. L'inchiesta "Labirinto", più che di un ginepraio ramificato e inestricabile, sta assumendo le sembianze di un fiume in piena. 24 arresti, 12 persone finite in carcere e altrettante ai domiciliari. Complessivamente sono finora in 50 tra arrestati e indagati. Le accuse, emerse da questa nuova inchiesta partita nel 2013 e condotta dal Procuratore Capo di Roma, Giuseppe Pignatone con la collaborazione del Nucleo Centrale Valutario della Guardia di Finanza, guidato dal Generale Giuseppe Bottillo, parlano di corruzione, pagamento di tangenti, truffa ai danni dello Stato, appropriazione indebita e associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale.

Non mancano nomi eccellenti, come il deputato Antonio Marotta dell'Ncd, il partito del Ministro dell'Interno Angelino Alfano, che lo difende, e Giuseppe Pizza, tra i rifondatori di una nuova Dc, che già nel 2009 si diceva che fosse stato "premiato", benché non eletto al Parlamento, con la carica di Sottosegretario di Stato all'Istruzione, Università e Ricerca Scientifica da Silvio Berlusconi per non aver presentato un ricorso a favore del simbolo dello scudo crociato della nuova Dc non ammesso alla consultazione, che avrebbe rischiato di invalidare le elezioni appena vinte dall'allora Cavaliere. Giuseppe Pizza è indagato per riciclaggio.

E tra gli "eccellenti", il faccendiere Raffaele Pizza, fratello di Giuseppe, che è stato arrestato. Insieme a lui è finito in carcere il commercialista Alberto Orsini, anch'egli al centro dell'organizzazione criminosa. Oltre a due impiegati "infedeli" dell'Agenzia delle Entrate.

Il faccendiere, oltre che disporre di una ragnatela di società di comodo, sfruttando i legami stabili con la politica si adoperava anche per favorire la nomina ai vertici di enti e di società pubbliche di persone a lui vicine, acquisendo così credito nei confronti di queste che, riconoscenti, risultavano disponibili alle sue richieste. Per "ammorbidire" eventuali controlli fiscali e agevolare le pratiche non dovute di rimborso delle imposte, Raffaele Pizza si avvaleva appunto anche dei due dipendenti infedeli dell’Agenzia delle Entrate di Roma, arrestati nel corso delle operazioni odierne, smascherati in collaborazione con gli organi ispettivi interni della loro Agenzia.

Raffaele Pizza utilizzava uno studio vicino a Montecitorio per tutte le sue operazioni illecite, dove nascondeva e smistava ingenti somme di denaro grazie alla collaborazione, almeno in un caso che sarebbe stato accertato dagli inquirenti, dell'Onorevole Antonio Marotta, parlamentare in carica del Nuovo Centro Destra (Ncd), la formazione politica dell'attuale Ministro dell'Interno.

Il Ministro Alfano, certo del comportamenti corretto del compagno di partito, ha detto: "Sono sicuro che si farà chiarezza". Marotta è indagato per traffico di influenze illecite e ricettazione. Anche per il deputato era stato chiesto l'arresto per corruzione e associazione a deliquere, ipotesi di reato tuttavia escluse dal Gip che non ha convalidato l'ordine di misura cautelare disposto dalla Procura. Il nome di Antonio Marotta sarebbe emerso nel corso di alcune intercettazioni.

Antonio Marotta è un deputato di Area Popolare Ncd-Udc, 68 anni, avvocato, nato a Torchiara, in provincia di Salerno. Deputato Udc nella passata legislatura, Marotta nel 2013 è stato eletto nella lista Forza Italia-Pdl, da dove, nel 2015, è "migrato" nell'Area Popolare. Nel 2002 era stato membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura, in quota Udc. Da agosto 2006 al febbraio 2009 è stato vice capo del Dipartimento di Giustizia del Personale e dei servizi. Nel maggio del 2012 il Senato lo ha eletto vice presidente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa. "E' un equivoco - ha commentato l'Onorevole - io credo di essere al di fuori di tutto al cento per cento".

Tra le vicende al vaglio della magistratura figura anche un appalto per il call center Inps-Inail. Per gli inquirenti l'appalto sarebbe stato affidato in maniera regolare, ma illeciti si sarebbero verificati in una seconda fase, quella della distribuzione dei subappalti. Per lucrare maggiormente, il gruppo avrebbe ideato e messo in opera false fatturazioni creando una serie di frodi fiscali allo scopo di procurarsi denaro in nero, successivamente utilizzato per pagare tangenti, riciclaggio e finanziamento illecito ai partiti.







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