(Teleborsa) - Mentre proseguono le trattative fra Italia ed UE sul problema delle
sofferenze delle banche e della
crisi di MPS, il presidente dell'Eurogruppo,
Jeroen Dijsselbloem, ha espresso un giudizio parzialmente positivo verso l'Italia, ma è apparso anche piuttosto inflessibile circa la necessità di trovare una
"soluzione entro il quadro delle regole dettate dall'UE", incluso il temutissimo
bail-in.
"La crisi non è acuta e questo ci dà un po' di tempo", ha detto Dijsselbloem, parlando della questione delle trattative per le banche italiane, all'inizio della due giorni dell'Eurogruppo.
L'ex ministro delle finanze olandese, che come noto ha una posizione da "falco" piuttosto inflessibile, è apparso invece più rigido nei confronti delle banche tedesche, in particolare
Deutsche Bank, che sta facendo pressioni per ottenere altro denaro pubblico. "La facilità con cui alcuni banchieri chiedono denaro pubblico è problematica, perché ci servono leader nelle banche che affrontino i problemi invece di andare dai governanti presentando le loro richieste", ha detto.
Intanto, il Ministro dell'economia
Pier Carlo Padoan, a Bruxelles per il vertice dell'Eurogruppo, ha assicurato che il governo
"sta lavorando per predisporre strumenti precauzionali che saranno usati solo se necessario" e che garantiranno comunque che i risparmiatori siano salvaguardati.
Ottimista anche il
Premier Matteo Renzi, secondo il quale un accordo compatibile con le regole attuali è
"assolutamente a portata di mano".
Intanto, emerge che le
regole che stabiliscono che il costo dell'aumento di capitale delle banche, sia a carico dei sottoscrittori di obbligazioni subordinate,
possono essere bloccate nell'ipotesi in cui mettano a rischio la stabilità finanziaria. Lo prevedono proprio le regole europee, in particolare l’articolo 45 della comunicazione UE sulle banche del 2013, che prevede in questi casi un sostegno pubblico straordinario alle banche. Tale ipotesi viene richiamata anche in due articoli dle Bail-in. E sarebbe proprio questo l'ambito regolatorio entro il quale si svolge il dibattito fra il governo italiano e l'UE.