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Legge elettorale: la Corte Costituzionale rinvia "a nuovo ruolo" la decisione sull'Italicum

La Consulta non deciderà il 4 ottobre come previsto concedendo di fatto il tempo necessario per un accordo tra le forze politiche

Politica
Legge elettorale: la Corte Costituzionale rinvia "a nuovo ruolo" la decisione sull'Italicum
(Teleborsa) - La Corte Costituzionale rinvia l'udienza della decisione sull'Italicum. La decisione sulla legittimità o meno della Legge elettorale prevista per inizio ottobre slitta in pratica a data da destinarsi. Così il comunicato da Palazzo dei Marescialli: "Il presidente della Corte Costituzionale, sentito il collegio, ha deciso di rinviare a nuovo ruolo la trattazione delle questioni di legittimità costituzionale sollevate dai Tribunali di Messina e Torino in merito alla legge 52/2015 (Italicum) previste per l'udienza pubblica del 4 ottobre". I ricorsi di Messina e di Tirino riguardavano le pluricandidature e il ballottaggio.

Una decisione, questa del rinvio, che il costituzionalista ex parlamentare del Pd Stefano Ceccanti giudica ragionevole e opportuna, per evitare che la Consulta corresse il pericolo di essere giudicata non più come organo di garanzia ma alla stregua di una terza Camera e che qualunque decisione avesse preso potesse essere interpretata come una presa di posizione politica. Un rinvio, quindi, per Ceccanti "oltremodo ragionevole".

Del resto, lo stesso Matteo Renzi, in veste di Segretario del Pd, e non di Premier, aveva confermato proprio nei giorni scorsi la disponibilità del partito al dialogo con le altre forze politiche per il cambiamento della legge elettorale, a prescindere dalla decisione della Corte costituzionale. Un implicito invito, di fatto, a concedere il tempo necessario ad un accordo.

Un altro esponente del Pd, Andrea Giorgis, Professore di Diritto costituzionale e parlamentare in carica, sottolinea come il rinvio deciso dalla Corte non faccia venir meno tutte le perplessità da più parti avanzate nei confronti della Legge elettorale."Sarebbe un bene per il Paese, spiega Giorgis, se quelle perplessità fossero risolte prima del Referendum".

Il problema è se l'Italicum sia compatibile e coerente con la forma del Governo parlamentare - aggiunge Giorgis - e la decisione della Corte accresce, com'è giusto che sia, la responsabilità del Parlamento e del Governo nell'affrontare una questione delicata qual è appunto quella della legge elettorale. Che l'Italicum sia simile alla legge Calderoli, del resto, è una sensazione che molti hanno avvertito".


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