(Teleborsa) - La quotazione del
Gruppo FS è ancora in alto mare, in fase di primissima valutazione da parte dei due
advisor scelti per la privatizzazione della controllata statale.
La quotazione non riguarderà il Gruppo nel suo complesso, che avrebbe creato problemi per i paletti posti sul pagamento dei dividendi e per i vincoli di carattere regolamentare e normativo (la proprietà della rete e così via) . L'IPO concernerà invece almeno il
30% della nuova divisione Frecce della controllata Trenitalia, che opera sul traffico di lunga percorrenza (Intercity e Frecce).
La divisione - ha precisato in conferenza stampa l'Ad Renato Mazzoncini - vanta un
fatturato di circa 2,4 miliardi ed un Ebitda di 700 milioni, che saliranno rispettivamente a 3 miliardi e 1 miliardo al termine del periodo del nuovo Piano industriale, che compre l'arco di un decennio.
Alla domanda su quale sarà l'
asset value della divisione che andrà scorporata, Mazzoncini non ha dato cifre indicative, rispondendo che sarà certamente un multiplo dell'Ebitda (attuale e prospettico), incorporato il debito. L'IPO non sarà probabilmente condotta mediante aumento di capitale, ma con un
collocamento direttamente sul mercato di azioni rivenienti da uno spinoff. Alla domanda del giornalista di Teleborsa su quali fossero le aspirazioni della compagnia ferroviaria sulla
cifra che potrà essere raccolta con l'IPO ha risposto il Presidente del Gruppo FS,
Gioia Ghezzi, ammettendo che il progetto di quotazione è appena iniziato e che le valutazioni in corso degli advisor sono in uno stadio ancora preliminare.
La partita, dunque, è ancora tutta da giocare ed il Piano presentato ieri ha dato solo il fischio di inizio.