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Scuola, lezioni a orario ridotto per mancanza docenti, ancora rinvii su mobilità e nomine

Economia
Scuola, lezioni a orario ridotto per mancanza docenti, ancora rinvii su mobilità e nomine
(Teleborsa) - Non si ricorda un inizio d’anno scolastico così disastroso come quello in corso: la prima settimana di ottobre è, ormai, alle spalle ma gli alunni e le famiglie di 8.200 scuole continuano ad assistere agli anti-didattici "balletti" dei docenti e attendono invano l’arrivo di coloro che rimarranno sino al termine delle lezioni.

Tali docenti, spiega il sindacato della scuola Anief, continuano, quasi dappertutto, a orario ridotto e con continui vuoti di insegnanti: si rinnova quotidianamente, così, il triste rito delle "classi smembrate", con gli alunni smistati a piccoli gruppi. Va avanti così dal primo giorno di scuola con i dirigenti scolastici che girano le lamentele agli uffici territoriali che, a loro volta, informano l’amministrazione centrale del disagio crescente sull’utenza scolastica.

Nel frattempo, vi sono ancora docenti trasferiti per errore che rimangono nel limbo, appoggiati su sedi provvisorie e senza classi assegnate.

"Quanto sta accadendo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – conferma tutte le nostre perplessità sull'operato di questa amministrazione scolastica e sulle decisioni legislative prese dal Governo sull'Istruzione". Ad oggi, occorre individuare ancora quasi tutti i 100 mila precari annuali, di cui 40 mila di sostegno, con un alunno disabile su tre senza insegnante specializzato oppure in procinto di cambiarlo e numerosissimi casi di alunni lasciati soli (addirittura c’è anche chi ha chiesto la disponibilità a venire a scuola a turno); una bella fetta degli insegnanti "potenziatori", inviati dagli uffici scolastici, si sono rivelati diversi da quelli chiesti dai collegi dei docenti e quindi inutilizzabili, fungendo in alta percentuale da “tappabuchi”.

Il tutto viene gestito - continua il sindacalista - da dirigenti scolastici oberati di lavoro: uno su tre è costretto a gestire più di un Istituto, con punte di 21 sedi; i vicari non possono avere più l’esonero e "in mancanza di un collega del potenziamento della medesima disciplina devono inventarsi un éscamotage". Le graduatorie d’Istituto per le convocazioni sono prive di candidati e si ricorre alla messa a disposizione per le supplenze. "È sempre più chiaro che la riforma sia un vero flop".
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