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Farmaci, mancata liberalizzazione fascia C costa ai cittadini più di 500 mln l'anno

Il ddl concorrenza potrebbe cambiare i giochi, ma il disegno di legge ristagna in Commissione al Senato

Economia, Salute e benessere
Farmaci, mancata liberalizzazione fascia C costa ai cittadini più di 500 mln l'anno
(Teleborsa) - La liberalizzazione di settori-chiave quali quello dell’accesso ai farmaci di fascia C rappresenta una necessità non più procrastinabile per i cittadini e per il sistema Paese. Lo sostiene Altroconsumo, sostenendo che la mancata liberalizzazione della fascia C costa ai cittadini più di 500 milioni di euro ogni anno.

La fetta di mercato rappresentata dai farmaci non mutuabili ma con obbligo di prescrizione medica è più che rilevante: nel 2015 è stata di circa 3 miliardi di euro, pari al 36% della spesa privata complessiva sostenuta dai cittadini per acquistare farmaci.

A oggi i consumatori non riescono a risparmiare sull'acquisto nonostante sia cresciuta la consapevolezza che risparmiare è possibile, specie attraverso nuovi canali di distribuzione come le parafarmacie e gli ipermercati. Secondo una recente indagine SWG per il 47% degli intervistati per migliorare il mercato c’è bisogno di maggiore concorrenza, in particolare nel settore farmaceutico.

Il ddl concorrenza potrebbe cambiare i giochi, ma il disegno di legge ristagna in Commissione al Senato; per i cittadini, le imprese e tutti gli attori coinvolti oggi riuniti nell'incontro a Milano Liberalizzazioni, leva di sviluppo per l’Italia, il punto nel settore farmaci non c’è più tempo da perdere.

Intanto aumenta la preoccupazione circa il futuro del Servizio Sanitario Nazionale, anche alla luce delle novità che vengono dalla legge di bilancio. Il Fondo sanitario nazionale, infatti, per il prossimo anno doveva avere una dotazione di 113 miliardi, due in più rispetto agli attuali 111, ora invece è destinato a scendere a 112.

Federconsumatori chiede al Governo di dare una ufficiale e definitiva conferma a quanto deciso per la spesa sanitaria, previsto lo scorso febbraio dalla intesa Stato - Regioni. È fondamentale puntare sull'efficienza, sul contrasto a sprechi ed abusi, sull'utilizzo dei farmaci equivalenti (che secondo Assogenerici hanno consentito un risparmio di 4 miliardi in 16 anni), senza però intaccare il fondo per la sanità, che da troppi anni conosce continui tagli e ritocchi al ribasso.
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