(Teleborsa) -
Le borse asiatiche chiudono deboli la settimana, con Tokyo che ha ripiegato dai massimi degli ultimi sei mesi, toccati in corso di giornata, a causa di
realizzi e dell'andamento negativo dei titoli
energetici, che risentono del calo del prezzo del petrolio.
A sostenere il mercato nipponico aveva contribuito inizialmente il
super dollaro, sulla scia delle sollecitazioni arrivate
dalla Fed e
dalla BCE: la
debolezza dello yen verso la valuta americana tende solitamente a spingere i titoli del
grandi esportatori giapponesi. Poi, la pesantezza degli energetici ha contorbilanciato il mercato.
A
Tokyo, l'indice
Nikkei ha chiuso con un calo dello 0,30% a 17.184 punti, mentre il Topix ha ceduto lo 0,41% a 1.057 punti. Fiacca anche la borsa di
Seul con un calo dello 0,44%.
Deboli le borse cinesi, con
Shanghai che lima lo 0,04% e
Shenzhen che perde lo 0,62%, mentre
Taiwan arretra dello 0,11%.
Fra gli altri mercati che chiuderanno più tardi le contrattazioni,
Singapore cede lo 0,60%,
Jakarta lo 0,13%,
Mumbay lo 0,30% e
Sydney lo 0,22%, mentre Bangkok recupera lo 0,29% e
Kuala Lumpur lo 0,16%. E' invece rimasta chiusa per una festività la borsa di
Hong Kong.