Facebook Pixel
Milano 15:22
34.229,72 +0,85%
Nasdaq 25-apr
17.430,5 0,00%
Dow Jones 25-apr
38.085,8 -0,98%
Londra 15:22
8.121,36 +0,53%
Francoforte 15:21
18.085,48 +0,94%

Scuola, l'abilitazione all'insegnamento dei docenti non è più una priorità del 2017

Economia, Welfare
Scuola, l'abilitazione all'insegnamento dei docenti non è più una priorità del 2017
(Teleborsa) - Nuovo cambio di rotta del governo sul tema dell'abilitazione all'insegnamento dei dicenti (TFA): il Ministero dell'Istruzione ha infatti affermato che il Tirocinio Formativo Attivo non è tra le priorità del 2017. Una dimenticanza o cambio di programma?

Va ricordato che la scorsa estate, il sottosegretario Gabriele Toccafondi, in risposta a una interrogazione parlamentare, aveva confermato il deposito della documentazione relativa al nuovo tirocinio formativo attivo, per mettere a disposizione 16.436 posti (11.328 ordinari e 5.108 sul sostegno). E solo poche settimane fa il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, aveva rassicurato sull'avvio del terzo ciclo TFA, seppur relativo a sole classi di concorso con posti vacanti.

Secondo il sindacato della scuola Anief, non portare a compimento tale progetto comporterebbe a breve un danno enorme, ad iniziare dai precari non abilitati, a cui la riforma ha sbarrato l’ingresso nella terza fascia delle graduatorie d’istituto. Anief, infine, mantiene tutte le sue perplessità sul nuovo reclutamento, ancora attualmente allo studio degli esperti del Governo.

"Il terzo ciclo TFA diventa un passaggio imprescindibile: serviranno, infatti, almeno un paio d’anni perché il nuovo sistema entri in vigore. Tanto vale, allora, che lo si faccia subito, ancor di più se tutti i documenti sono stati già depositati", asserisce il leader del sindacato Marcello Pacifico.

"Nel frattempo - sottolinea - vanno tirati giù i troppi paletti piantati dal Miur: a cominciare dall'ultimo Concorso docenti, per il quale è necessario superare immediatamente il tetto del 10% degli idonei e consentire lo scorrimento delle graduatorie di merito per il 50% delle immissioni in ruolo; ruoli, peraltro, da garantire subito ai vincitori rimasti senza posto per tante e troppe classi di concorso che attendono con trepidazione un riconoscimento per il loro merito".

Condividi
```