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I cambiamenti climatici in regioni povere causano le migrazioni di massa

Ambiente, Clima
I cambiamenti climatici in regioni povere causano le migrazioni di massa
(Teleborsa) - L’aumento di eventi estremi prodotti dai cambiamenti climatici in regioni povere è la causa di nuove potenziali migrazioni di massa di quelli che vengono chiamati “rifugiati climatici”.

Il Professor Filippo Giorgi dell’International Center for Theoretical Phisics di Trieste, nella relazione che presenterà martedì 8 novembre all’Accademia dei Lincei nel convegno sui cambiamenti climatici, ricorda i 20 milioni di pakistani scappati dal nord del paese a causa delle alluvioni.

Sono proprio le popolazioni più povere della Terra a subire i maggiori danni dai cambiamenti climatici che causano siccità, inondazioni, perdita di raccolti e di territorio coltivabile, costringendole a cercare rifugio e possibilità di sostentamento nei paesi con clima più favorevole.

Giorgi sottolinea che il riscaldamento globale è stimato attorno ai 4 gradi entro la fine del secolo, una entità, pari al riscaldamento registrato sulla Terra negli ultimi 18.000 anni.

Nel corso del convegno "Strategie di adattamento al cambiamento climatico", organizzato dall’Accademia dei Lincei e coordinato dagli Accademici Lincei Carli e Visconti, saranno trattati molteplici aspetti dei cambiamenti del clima, tra cui: l’analisi dei costi e dei benefici delle strategie di adattamento, la qualità dell’aria, i modelli di allarme per il rischio alluvioni, gli effetti dei cambiamenti climatici sull'occupazione e sulla salute di alcune categorie di lavoratori
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