(Teleborsa) - Anche l'agenzia di rating
Standard and Poor's esprime stime piuttosto caute per l'Italia, segnalando che fra il 2016 e il 2018
l'economia crescerà ad un tasso inferiore all'1%. L'agenzia non ritiene che l'Italia torni ai livelli pre-crisi prima del 2025.
Lo dice un report di S&P sull'Italia, imputando questo passo lento alla
"mancanza di dinamismo della produttività", che condiziona anche la competitività e quindi l'export tricolore. "L'Italia è l'unico paese europeo che non h registrato incrementi di produttività dal 2000 a oggi", sottolinea
Jean-Michel Six, capo economista dell'area EMEA di S&P.
Le esportazioni - si sottolinea - sono risultate deboli nonostante il forte deprezzamento dell'euro e comunque l'export ha performato peggio delgi altri Paesi europei.
S&P pensa che
l'accelerazione del PIL del 3° trimestre sia "solo temporanea" e cita quale maggiore fattore di rischio della nostra economia il
referendum del 4 dicembre.