(Teleborsa) - Gli
emendamenti presentati dal
sindacato della scuola Anief e dall'opposizione, riportanti la "voce" di chi vive negli istituti scolastici tutti i giorni e ne conosce i problemi,
non trovano il consenso della Commissione Bilancio della Camera. Sono state bocciate, infatti, le modifiche su un nuovo
piano di assunzioni straordinario e sul rifinanziamento del fondo nazionale per i ricorsi legati ai contratti dei docenti.
"Sembra che il premier
Renzi abbia imposto un diktat", afferma il giovane sindacato della scuola. "Congelare per due settimane qualsiasi decisione su leggi delega alla
riforma della scuola e sugli emendamenti alla
Legge di Stabilità. Se ne riparla dal 5 dicembre".
Secondo
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, "anziché ascoltare le richieste formulate da chi la scuola la vive e continua a subire soprusi e ingiustizie,
il Governo preferisce l’immobilismo decidendo di porsi a muso duro contro centinaia di migliaia di docenti e Ata". Però, così facendo, spiega il sindacalista, "lo stesso Governo
volta le spalle ad oltre 600 mila dipendenti della scuola che scioperano contemporaneamente, come è accaduto un anno e mezzo fa contro la riforma Renzi-Giannini, anche ignorando lo
sciopero indetto dal sindacato il 14 novembre con oltre mille manifestanti riuniti davanti a Montecitorio”.
È inevitabile, conclude
Pacifico, che l’
imminente referendum "
rischi di diventare il luogo e lo strumento più immediato per sfogare il proprio malcontento contro lo stesso Governo che sta proponendo un provvedimento di riforma della Costituzione, ma che, comunque, lascia la scuola nell’immobilismo, costringendo il personale a
rivolgersi ancora una volta al giudice".