(Teleborsa) -
Focus sul rinnovo del contratto del pubblico impiego, bloccato da sette anni.
A
Palazzo Vidoni si sono seduti intorno al tavolo delle trattative, il Ministro della Funzione pubblica,
Marianna Madia, i leader delle confederazioni sindacali
CGIL,
CISL e
UIL e i rappresentanti delle categorie.
In discussione il rinnovo del contratto dei dipendenti statali.
Per la platea di oltre tre milioni di lavoratori è arrivata solo pochi giorni fa la sentenza della
Consulta che ha bocciato la riforma Madia, giudicandola incostituzionale.
Intanto, secondo quanto emerge dalle prime indiscrezioni, il Governo avrebbe messo sul piatto
850 milioni di euro per il rinnovo dei contratti nel 2017.
L'Esecutivo spinge perché ci sia un'intesa prima del
referendum, come rivelato dallo stesso Premier
Renzi.
Tra i nodi da sciogliere gli aumenti di 85 euro che il Ministro
Madia ha ribadito essere medi e non minimi, mentre
i sindacati fanno pressing per 85 euro di aumento minimo.
Altro argomento scottante il
bonus fiscale da 80 euro.
I sindacati chiedono l'impegno del Governo a mantenere il bonus senza che lo scatto degli aumenti contrattuali ne determini decaduta o decurtazione.
"E' il Governo che deve dare delle risposte sugli 85 euro e su come gli aumenti contrattuali del pubblico impiego si intrecciano al bonus degli 80 euro", ha spiegato
Susanna Camusso, numero uno della
CGIL.
Annamaria Furlan, leader della
CISL auspica una chiusura della trattativa "dopo tanto lavoro siamo venuti qui per chiudere", ha detto la Furlan che ha poi aggiunto: "Spero in un buon accordo, anche sugli 85 euro. Entriamo per fare un buon accordo che finalmente dopo sette anni sblocchi il contratto e valorizzi innovazione e produttività.
Alle due leader sindacali ha fatto eco il numero uno della UIL,
Carmelo Barbagallo:
"Siamo qui per chiudere, se possibile avendo le risposte che servono", ha spiegato il sindacalista.