(Teleborsa) - Il
forte apprezzamento del dollaro ed il
risultato del referendum costituzionale italiano, che ha avuto impatti negativi sull'euro, hanno fanno risalire anche le
quotazioni dell'oro, grazie alla sua natura di
bene rifugio.
Il "caso italiano" rischia inmfatti di rappresentare la "goccia" che porterà alla disgregazione dell'euro, anche se le recenti esperiente della Brexit e delle elezioni USA dimostrano che i catastrofismi sono stati spesso esagerati.
Il prezzo dell'oro stanotte è salito sino ad un picco di 1.186 dollari l'oncia, per poi ripiegare a 1.173,55 dollari, in calo rispetto ai 1.178 USD della chiusura di venerdì scorso. Il movimento del prezioso ha fatto seguito al
mutare del clima sui mercati, toccando il picco in corrispondenza del
deprezzamento dell'euro ai minimi da 21 mesi, ma ripiegando sulla reazione contenuta, seppur negativa, delle borse asiatiche.
Anche il petrolio stamattina è in ribasso, proseguendo la correzione avviata lo scorso venerdì, dopo il rally della scorsa settimana. Il future sul
Light crude cede lo 0,70% a 51,32 dollari al barile, mentre quello sul
Brent perde lo 0,61% a 54,13 dollari.