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Montepaschi, la BCE dice no alla proroga dell'aumento. Riunito CdA di emergenza

Finanza
Montepaschi, la BCE dice no alla proroga dell'aumento. Riunito CdA di emergenza
(Teleborsa) - La vigilanza BCE boccia la richiesta di Banca MPS di prorogare al 20 gennaio l'aumento di capitale da 5 miliardi di euro, la cui scadenza era fissata per il 31 dicembre. Il no di Francoforte, per il quale manca solo l'ufficializzazione, è stato anticipato da qualificate fonti finanziarie a Reuters ed ha provocato un tonfo del titolo in Borsa del 10,55%.

La richiesta di proroga era stata fatta dalla banca senese, tenendo in considerazione le difficoltà di collocare tutte le nuove azioni entro fine anno, in un periodo non propizio per i mercati, carico di tensioni per le incertezze sul futuro dell'Italia e condizionato dalle festività.

Il rifiuto della proroga potrebbe implicare l'abbandono del progetto di reperire tutto il capitale in forma privata, cioè mediante una procedura di mercato come è l'aumento di capitale, aprendo la strada ad una "ricapitalizzazione di Stato" della banca.

Nel frattempo, si è tenuto stamattina al Ministero dell'Economia un vertice sul caso MPS, alla presenza del Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, dell'Ad di MPS e dei due advisor per l'aumento di capitale (JP Morgan e Mediobanca). In realtà, fonti del Tesoro parlano di "riunione tecnica" in cui non si è parlato affatto della possibilità di un intervento di Stato.

Nel pomeriggio sarebbe stato convocato un CdA d'urgenza di MPS, per fare il punto della situazione sui nuovi scenari e sulle alternative che si apriranno alla banca, dopo il rifiuto dell'Eurotower. La riunione sembra che sia in calendario alle ore 16:30.

Il No della BCE alla proroga è diventato un "caso politico": primi a commentare sono stati i sindacati, con FABI che ha infatti definito "irresponsabile" e "folle" la risposta data dalla vigilanza europea; il Movimento 5 Stelle ha invece invocato aiuti di Stato per la banca senese, per scongiurare il Bail-in, che penalizzerebbe solo risparmiatori e correntisti. Il Presidente della regione Toscana Enrico Rossi ha invece fatto l'esempio degli Stati uniti, citando la nazionalizzazione delle banche in difficoltà.

Il governo dovrà ora intervenire anche se dimissionario.

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