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A "Volandia" di Sesto Calende le prime parti della replica del S.55X della trasvolata di Italo Balbo

La memoria dell’Ing. Alessandro Marchetti rivive al Museo dell'Aeronautica nell’idrovolante della Crociera Atlantica del Decennale

Scienza e tecnologia, Trasporti
A "Volandia" di Sesto Calende le prime parti della replica del S.55X della trasvolata di Italo Balbo
(Teleborsa) - Presentate al Museo dell'Aviazione di Somma Lombardo (Sesto Calende), in provincia di Varese, le prime parti della replica del S.55 X della trasvolata oceanica di Italo Balbo. A 50 anni dalla scomparsa, il genio aeronautico dell’Ing. Alessandro Marchetti (Cori, 16 Giugno 1884 – Sesto Calende, 5 Dicembre 1966) rivive nella ricostruzione dell’aereo che ha fatto la storia dell’aviazione italiana, l’S.55 X, che nel 1933 solcò l’Oceano Atlantico nella Crociera del Decennale di Italo Balbo. L’aereo partì il 1° Luglio 1933 da Orbetello e unito a uno stormo di 24 apparecchi, sorvolando Europa, Islanda, Montreal, Detroit, Chicago, atterrò il 12 Luglio a New York.

L'ingegner Alessandro Marchetti insieme all’imprenditore lombardo Luigi Capè trasformò una segheria appunto di Sesto Calende in una grande e nota industria aeronautica, la Savoia-Marchetti, fondata a Milano il 12 agosto 1915 come "Società Idrovolanti Alta Italia" assorbendo "l'Anonima Costruzioni Aeronautiche Savoia" in vita dal 1913, che arrivò a impiegare più di 11.000 persone.

Dell’idrovolante furono realizzati 250 esemplari, venduti anche in Russia, Romania e Brasile. L'S.55 X divenne il simbolo dell’Aeronautica e del progresso tecnologico italiano. In Italia è rimasta una piccola testimonianza, parte del troncone dello scafo di un S.55 conservata a Vigna di Valle, usato prima come cabina da spiaggia e poi come pollaio. L’unico S.55 ancora intatto, uno di quelli che partecipò alla trasvolata del 1927 nel Sud Atlantico, è conservato in Brasile al Museu da Tam. (Nella foto dell'articolo, n.d.r.)

Per questo motivo il Savoia Marchetti Historical Group ne ha promosso una sua ricostruzione con il sostegno di altre associazioni di volontari e imprese private. La replica in scala reale del velivolo - 24 metri di apertura alare – si basa sui disegni originali e sulle tecniche degli anni Venti e Trenta.


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