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La Raggi alza bandiera bianca: fuori Romeo, Frongia non è più il Vicesindaco

Intanto, a Milano, 135 Sindaci scrivono a Giuseppe Sala: "Riprendi la tua funzione"

Politica
La Raggi alza bandiera bianca: fuori Romeo, Frongia non è più il Vicesindaco
(Teleborsa) - M5S nel caos. Prosegue la resa dei conti all'interno del Movimento dopo l'arresto, con l'accusa di corruzione, di Raffaele Marra, ex finanziere e braccio destro della Raggi, una vera e propria bufera che si è abbattuta sulla giunta capitolina.

Lo zoccolo duro del Movimento, Grillo in testa, non ha perdonato alla prima cittadina di aver puntato sull'uomo sbagliato nonostante le numerose perplessità sollevate. La Sindaca fa mea culpa ma non basta.

Summit blindatissimo, quello di ieri sabato 18 dicembre, durato più di cinque ore, con tanto di bocche cucite davanti ai giornalisti, ma il verdetto arriva a tarda serata: sul piatto due teste. Via Salvatore Romeo, capo della segreteria politica. Salta pure Daniele Frongia, fedelissimo della Sindaca, che lascia la carica di Vicesindaco, ma resta assessore allo Sport.

PENTASTELLATI SUL PIEDE DI GUERRA - Nella giornata di ieri, infatti, si era sparsa la voce, di un Davide Casaleggio preoccupatissimo per le ricadute che la vicenda romana può avere sul destino dell'intero Movimento e di un Beppe Grillo letteralmente sul piede di guerra, pronti a sospendere o pretendere l'autosospensione della Sindaca qualora non avesse rinunciato al cosiddetto "Raggio Magico".

Unica via di fuga per Virginia Raggi, la rinuncia ai fedelissimi. Che puntualmente arriva: "Al termine delle ultime due riunioni di maggioranza - comunica la Raggi - in cui erano presenti i consiglieri comunali, alcuni assessori e i presidenti dei Municipi del M5s, e dopo un confronto con il garante Beppe Grillo abbiamo stabilito di dare un segno di cambiamento. Daniele Frongia ha deciso di rinunciare al ruolo di Vicesindaco mantenendo le deleghe alle Politiche giovanili e allo Sport. Contestualmente, Salvatore Romeo ha deciso di dimettersi dall'incarico di capo della Segreteria politica".

Contemporaneamente arriva l'assoluzione (momentanea) di Beppe Grillo che "congela" la Raggi con un intervento pubblicato, come di rito, sul suo Blog: "Sono stati fatti degli errori che Virginia ha riconosciuto: si è fidata delle persone più sbagliate del mondo. Da oggi si cambia marcia. Bisogna riparare agli errori fatti per fugare ogni dubbio. L'attività fatta da persone che si sono dimostrate inaffidabili sarà attentamente vagliata e opportunamente annullata o riesaminata da cima a fondo"

NEBBIA IN VAL PADANA - Ma se Atene piange, Sparta non ride. Non va meglio, infatti, neppure sul fronte milanese. Nebbie all'orizzonte (non solo da un punto di vista metereologico) anche per Giuseppe Sala dopo l'iscrizione nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sul maxi appalto Expo. Il suo nome compare, infatti, tra quelli spuntati nell'inchiesta milanese per corruzione e turbativa d'asta sulla "Piastra dei Servizi di Expo.

AUTOSOSPESO FINO A CHIARIMENTO - Un vero e proprio tsunami anche per la città di Milano dopo la mossa del primo cittadino di autosospendersi, da molti interpretato come un modo per sollecitare i pm a chiarire quanto prima la sua posizione.

L'APPELLO DEI SINDACI - Intanto, parte il pressing per riaverlo in Comune: "La decisione del nostro collega Beppe Sala di autosospendersi dalla carica di Sindaco di Milano è certamente un gesto di grande sensibilità, pieno di dignità e orgoglio. Lo comprendiamo e lo rispettiamo. Ma gli chiediamo di riprendere la sua funzione". Così si legge nella lettera condivisa da 135 Sindaci, il cui primo firmatario è Enzo Bianco, primo cittadino di Catania e presidente dell'Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani). I Sindaci chiedono a Sala di riprendere subito la sua funzione in attesa che venga fatta piena luce. Stando alle voci di corridoio, già prima di Natale Sala potrebbe decidere il suo futuro: tornare a fare il sindaco di Milano oppure dimettersi.
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