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Renzi allontana il Congresso anticipato Pd e detta la road map: primarie e voto

Il Pd riparte dall'autocritica e dal Mattarellum. "Alle altre forze politiche chiediamo di non fare melina sulla legge elettorale

Politica
Renzi allontana il Congresso anticipato Pd e detta la road map: primarie e voto
(Teleborsa) - La sonora sconfitta nel Referendum costituzionale gli è costata la carica da Premier, ma è un Matteo Renzi combattivo e pronto a ripartire quello che è salito sul palco per aprire l'Assemblea Pd che si è svolta all'hotel Ergife di Roma, la prima convocata dopo la debacle e le dimissioni da Premier. Alla presenza dell'intero Stato Maggiore del partito (tra i primi ad arrivare nel grande albergo a ridosso della via Aurelia il Presidente Matteo Orfini, il vicesegretario Lorenzo Guerini e i Ministri del Lavoro Giuliano Poletti, del Mezzogiorno Claudio De Vincenti, della Giustizia Andrea Orlando), Matteo Renzi ha indicato la strada per ricucire gli strappi nel Pd e ripartire da una leadership compatta in vista delle elezioni per fare lo sgambetto a un M5S sempre più in difficoltà alle prese col "pasticciaccio" romano.

"Non abbiamo perso, abbiamo straperso - ha detto l'ex premier . Per questo serve un'analisi molto dura, spietata, innanzitutto con noi stessi di quello che è accaduto al referendum. Un'analisi seria e severa, ma anche un sano senso di passione per la cosa pubblica devono segnare questa assemblea".

Ma poi aggiunge: "Abbiamo fatto riforme molto profonde; se due ragazzi si amano e, indipendentemente dall'orientamento sessuale, ora possono vivere insieme è grazie a una riforma del Pd"

PUNITI DAL SUD E DAI GIOVANI - "Dove abbiamo perso: al Sud, il nostro approccio non è stato di disinteresse, ma abbiamo sbagliato pensando fosse sufficiente una politica di investimenti e patti per il Sud, non siamo stati in grado di coinvolgere quella parte di Sud che doveva essere portata con noi in una sfida etica prima ancora che economica. Capitolo "giovani": abbiamo perso sui 30enni e 40enni, in casa. Fa male, perché la nostra generazione che perde nella sua fascia fa pensare. Perché? Rabbia? La nostra non è una generazione arrabbiata, ma una generazione disincantata"

L'EFFETTO "RETROMARCIA" - Un Renzi amaro che lancia l'allarme sulle note della canzone "La prima Repubblica" di Checco Zalone che, si vocifera, lo stesso Renzi avrebbe chiamato per ottenere l'autorizzazione all'uso: "Eravamo a un passo dalla Terza Repubblica e invece rischiamo di tornare alla Prima, senza la qualità della classe dirigente della Prima Repubblica".

ATTACCO FRONTALE AI 5 STELLE - Durissimo l'attacco al M5S alle prese, in queste ore, con lo tsunami che ha coinvolto la Sindaca Raggi e la giunta capitolina: "Se si fa così politica, il Paese non va da nessuna parte, si blocca il Paese".

NIENTE CONGRESSO ANTICIPATO: PRIMARIE, POI SUBITO AL VOTO - L'ex premier respinge dunque l'ipotesi di un congresso anticipato che diventerebbe l'occasione per "rivincite e regolamenti di conti" e spinge il Pd verso le elezioni anticipate. Due le parole d'ordine: autocritica e futuro. Data papabile? Marzo 2017. Comunque, entro giugno.

SI RIPARTE DAL MATTARELLUM . Vogliamo l'ultima occasione di maggioritario o scivoliamo verso il proporzionale? Vi propongo di andare a guardare le carte sull'unica proposta che ha la possibilità in tempo breve, che ha visto vincere centrosinistra e centrodestra, ha visto vincere l'Ulivo di Prodi e porta il nome di Mattarella. Andiamo a vedere, il Pd c'è"

I PROSSIMI APPUNTAMENTI DEL PD - Matteo Renzi detta anche l'agenda: "Il 21 dicembre ci troveremo a Roma per riunire il gruppo dei territori con i segretari regionali e provinciali, il 22 gennaio ci sarà una mobilitazione totale di tutti i circoli, il 28 gennaio facciamo il punto, il 24 febbraio tracceremo il percorso di quanto la sinistra deve fare per vedere un'Europa futura non di tecnocrati".

Scongiurate, dunque, "correnti e correntine interne", la strada tracciata da Renzi e dai suoi fedelissimi è segnata: andare avanti guardando al futuro. L'ex premier sa che quella verso le elezioni anticipate è una corsa a ostacoli ma sa anche che, in questo momento, la sua forza sta proprio nella debolezza dei suoi avversari. 5 Stelle in testa, che dopo un boom di consensi sono alle prese con lo spettro di un calo di gradimento. Con la Giunta capitolina commissariata e una spaccatura interna al Movimento diviso e messo a dura prova dalle tensioni di chi spinge per le dimissioni della Sindaca che rischia di far affondare il Movimento anche a livello nazionale, la strategia di Renzi e renziani è chiara: sfruttare l'empasse nella quale sono finiti i pentastellati e riprendersi la guida del Paese legittimato, stavolta, dal voto degli italiani.


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