(Teleborsa) -
Lavoro in crescita in Europa, ma i salari restano bassi e permangono alcuni residui di povertà, seppur con una tendenza al ribasso. E' quanto emerso dal rapporto su occupazione e sviluppi sociali
Employment and Social Developments in Europe (Esde) della Commissione Europea.
Dalla ricerca emerge che nel 2016
sono stati creati circa 3 milioni di posti di lavoro, la maggior parte dei quali a tempo indeterminato, e
l'occupazione è aumentata su un record di 232 milioni di posti, facendo diminuire la povertà, dato che l'occupazione a tempo pieno protegge efficacemente i cittadini contro la povertà.
La percentuale della
popolazione dell'UE a rischio di povertà o di esclusione sociale (pari al 23,7 %) è la
più bassa degli ultimi cinque anni. Naturalmente, si tratta di un dato medio e
l'Italia è sopra questa soglia con il 28,7% di povertà.
"Le nostre economie continuano a creare posti di lavoro e le famiglie hanno assistito a un aumento del loro reddito disponibile. Molte persone che lavorano però sono ancora povere; questo dimostra che non si tratta solamente di creare posti di lavoro: devono essere
posti di lavoro di qualità", ha commentato
Marianne Thyssen, Commissaria responsabile per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori.