(Teleborsa) - Occhi puntati sulla
Corte Costituzionale chiamata oggi a decidere sull'ammissibilità dei tre referendum sul
Jobs Act proposti dalla
CGIL. Il sindacato vorrebbe abrogare parte della
riforma del lavoro approvata dal governo Renzi nel 2014.
Il primo quesito mira a cancellare le modifiche apportate dal
Jobs Act all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, ripristinando la tutela per chi subisce un licenziamento illegittimo. Il secondo chiede di abolire i voucher che sono stati oggetto di
molti dibattiti. Il terzo riguarda il settore appalti e vuole reintrodurre la responsabilità in solido tra committente e appaltatore in caso di violazioni sui lavoratori
Il verdetto della Consulta che al temine delle audizioni si è chiusa in Camera di Consiglio, è atteso per oggi pomeriggio.
Durante l'udienza che si è svolta a porte chiuse, i magistrati hanno hanno ascoltato i pareri dei legali del sindacato e quelli del legale dell'Avvocatura di Stato.
Saranno 13 i togati che decideranno sull'ammissibilità dei quesiti referendari. Dopo le dimissioni di
Giuseppe Frigo, il collegio è composto da 14 giudici ma oggi manca il giudice
Alessandro Criscuolo.