(Teleborsa) -
Ricchi contro poveri: l'eterno duello destinato a non finire mai tra chi passa le giornate a "contare i contanti" modello zio Paperone e chi, poverino (non solo metaforicamente) resta a guardare, domandandosi perchè la sorte non è stata altrettanto benigna, almeno sotto il profilo economico.
Ma, a pensarci bene, il problema non è la
ricchezza.
Bensì la sua distribuzione che definire ingiusta è voler usare un eufemismo. E' sempre, infatti,
il solito gruppetto di Paperoni a gestire la ricchezza e a sorridere. E gli altri? Non gli resta che stare a guardare. In pratica,
ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri. Questa la fotografia ‘gap’ che ci restituisce l'immagine di un Paese sempre più diseguale, che arriva dal nuovo rapporto della ong Oxfam
“Un’Economia per il 99%” sulla distribuzione della ricchezza netta in Italia nel 2016, in occasione del World Economic Forum di Davos.
I CONTI (NON) TORNANO - Vi hanno insegnato che i conti tornano sempre? Ebbene, ci sarebbe da tirare le orecchie al professore di matematica, perchè a volte non è esattamente così.
Nel 2016, infatti, la distribuzione della ricchezza nazionale netta (il cui ammontare complessivo si è attestato, in valori nominali, a 9.973 miliardi di dollari)
vedeva il 20% più ricco degli italiani detenere poco più del 69% della ricchezza nazionale, un altro 20% controllare il 17,6% della ricchezza, lasciando al 60% più povero appena il 13,3% di ricchezza nazionale