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Terremoto e neve mettono in ginocchio il Centro Italia. "Tanti morti" all'Hotel di Rigopiano

Si aggrava il bilancio della slavina all'Hotel di Rogopiano di Farindola, ci sarebbero "tanti morti". Estratta la prima vittima, Due persone in salvpo. Abruzzo in ginocchio per la neve e il terremoto

Ambiente, Clima
Terremoto e neve mettono in ginocchio il Centro Italia. "Tanti morti" all'Hotel di Rigopiano
(Teleborsa) - Si aggrava rispetto a quanto stimato inizialmente bilancio dell vittime della valanga all'hotel a Rigopiano di Farindola, alle falde del Gran Sasso, sul versante pescarese, durante una violenta bufera di neve. "Ci sono tanti morti", ha dichiarato un portavoce del Soccorso alpino ieri sera, tentando di raggiungere la località con gli sci. I primi soccorsi sono giunti alle 4 del mattino.

Inizialmente si parlava di 3 persone disperse, ma l'hotel ospitava fra le 20 e le 30 persone, di cui diversi bambini. La struttura alberghiera è crollata ed in gran parte sommersa dalla neve, a causa di una slavina prodotta dalla forte nevicata mentre era in corso lo sciame sismico. Stando ai soccorritori, la struttura si sarebbe spostata di almeno 10 metri dalla sede originaria.

Estratta la prima vittima, un uomo, mentre sono stati messi in salvo due ospiti che si trovavano all'esterno, nel parcheggio dell'hotel. Vi sono ancora numerosi dispersi ed il bilancio delle vittime purtroppo è destinato a salire, così come quello dei feriti. Una delle persone soccorse, Giampiero Parete, trovato in uno stato di ipotermia ed attualmente affidato alle cure dei medici, ha detto che dentro ci sono ancora la moglie e i suoi due figli.

Un abitante della zona situata nel versante opposto del Gran Sasso ha spiegato a Teleborsa che l'area in cui si trova l'hotel è spesso inaccessibile in inverno e che anche l'arrivo dei soccorsi si rivelerà critico, a causa della presenza di diversi metri di neve. La struttura si trova oltretutto in un punto piuttosto scosceso. Tutta l'area circostante è inaccessibile per la gran quantità di neve - ha aggiunto - molti Paesi sono irraggiungibili a causa delle strade bloccate, mentre l'energia elettrica è intermittente.

Resta in panne gran parte dell'Abruzzo, a causa del maltempo e di nuove e continue scosse di terremoto. Non "sciame sismico", infatti, ma vero e proprio terremoto continuo quello che da ieri mattina, 18 gennaio 2017, ha proseguito cinicamente nella devastazione dei territori del Centro Italia già duramente martoriati da una serie di sconvolgimenti geologici sotterranei che non sembra proprio che abbiano l'intenzione di placarsi.

Ben 100 scosse nella zona dell'Aquila ieri dalle 9,25',40', la prima di magnitudo 5,1, con epicentro nell'area Est del Parco del Gran Sasso, alle 14,05',01'', con frequenti e continui "intermezzi tellurici", sempre fortemente terrorizzanti, nel maceratese e nel reatino. Senza naturalmente risparmiare le disgraziate Amatrice e Accumuli, con le macerie sempre più sepolte dalla neve che cade senza tregua. La scossa più intensa, di magnitudo 5,5, sempre a L'Aquila, esattamente alle 10,14',09''. E poi pomeriggio e serata da tregenda con la terra in continuo movimento, con la gente annichilita dalla paura e stremata dal freddo e dalla stanchezza, quasi sempre priva di ripari sicuri.

Manca pressoché ovunque l'energia elettrica, con conseguenze disastrose anche per la ricarica delle batterie di cellulari, tablet e computer che rendono più problematiche le comunicazioni già di per se difficili in queste condizioni. Le scorte di cibo e bevande sono scese sotto il livello di guardia. La richieste di soccorso a Vigili del Fuoco, Protezione civile, Esercito e Forze dell'ordine non sono più nemmeno calcolabili. Nella notte si moltiplicano disperati gli Sms con le medesime invocazioni: "Aiuto, stiamo morendo di freddo!" Il corpo di un uomo è stato trovato a Castel Castagna, nel teramano, travolto dalle macerie di un agriturismo. Aveva 83 anni. Altri vengono ricoverati in ospedale in condizioni di ipotermia provocata dal gelo o colpiti da slavine e da caduta di grandi ammassi di neve.

"Il maltempo continuerà anche domani giovedì 19 (oggi, n.d.r.) - aveva detto nel pomeriggio il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio - e tutti i mezzi sono prioritariamente impegnati per i soccorsi, stiamo lavorando senza sosta". Anche per far fronte "all'emergenza animali", con innumerevoli asini, mucche e pecore affamati e al limite dell'assideramento che vagano a migliaia sui territori innevati.

"Non si è mai vista una serie di terremoti succedersi con queste modalità, quattro sismi di magnitudo superiore a 5 nell'arco di tre ore - commenta il sismologo Alessandro Amato dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - ed è questo un fenomeno nuovo nella storia recente per le modalità con le quali si è manifestato", anche se per altri non è così. "Il terremoto dell'Irpinia è stato con scosse molto ravvicinate all'inizio - precisa una collega - e poi ancora eventi sismici addirittura per anni". Ma qui in Centro Italia non siamo all'inizio.

Le Ferrovie dello Stato hanno disposto nelle zone del sisma la temporanea sospensione del servizio ferroviario per verifiche ai binari e alle infrastrutture. Autobus sostitutivi assicurano per quanto possibile i servizi, neve permettendo.


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