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Confindustria: economia italiana avanza lentamente

Lo rivela il Centro studi di Confindustria nell'Analisi mensile "Congiuntura Flash"che mette in guardia: "rimane tirato il freno del credito bancario e resta l'incognita elezioni"

Economia
Confindustria: economia italiana avanza lentamente
(Teleborsa) - L'economia italiana avanza, ma lentamente. Lo rileva il Centro studi di Confindustria nell'Analisi mensile "Congiuntura Flash".

L'Italia prosegue ad avanzare lentamente, in linea con le stime CSC, grazie alla domanda sia interna sia estera. . Per la finanza pubblica la trattativa con la UE sulla legge di bilancio 2017 è cooperativa, con la reciproca consapevolezza che la priorità è la crescita sostenibile. Per questa occorre portare a compimento il processo di riforme. Gli acquisti di titoli della BCE non dureranno per sempre.

Nel bimestre ottobre-novembre 2016 l’occupazione in Italia è rimasta pressoché ferma e anche le attese delle imprese per il trimestre in corso, seppure ancora in territorio positivo, confermano lo stallo dell’occupazione.

L'inflazione è aumentata in Italia, ma resta bassa: +0,5% annuo a dicembre (+0,1% a novembre); +0,6% la misura core. Ciò nasce da tre fattori: i prezzi energetici al consumo si riducono meno (-1,9% annuo, da -3%); gli alimentari salgono (+0,7%, erano fermi a novembre); quelli dei servizi accelerano (+0,9%, da +0,5%). Viceversa, i prezzi dei beni industriali sono quasi fermi (+0,1%, da +0,2%), riflettendo la debolezza economica. Nell'Eurozona l'inflazione è più alta (+1,1%; +0,9% la core), ma resta molto sotto la soglia del 2% previsto dalla BCE.

I prestiti alle imprese italiane si sono ridotti ancora a novembre 2016 (-0,3%; -16 miliardi da fine 2015; dati destagionalizzati CSC). Le sofferenze bancarie restano ampie: 142 miliardi (18,5% dei prestiti). I rischi che ne derivano frenano l'offerta di credito, invariata nel 4° trimestre 2016, come nel 3°, dopo l'allentamento partito a fine 2014. Sono tornate a pesare anche le difficoltà su capitale e liquidità. Le banche hanno rialzato i margini sui prestiti giudicati più rischiosi, limandoli sugli altri. Ferme le richieste per finanziare investimenti, in aumento per scorte e capitale circolante. Il "decreto banche" del 23 dicembre mette a disposizione misure precauzionali per capitale e liquidità (con un Fondo da 20 miliardi), per evitare dissesti e bail-in, riducendo i rischi per la stabilità finanziaria. Ciò alimenterà la fiducia dei risparmiatori e sosterrà il credito. Stabili da allora le quotazioni bancarie (-0,5% finora a gennaio).

Per quanto riguarda, lo scenario economico globale, Confindustria rivela che questo "è molto migliorato. Rimane però contrassegnato da elevata incertezza sul fronte delle politiche.. Su tale buon andamento continua a pesare la spada di Damocle dell'instabilità, legata sia all'alta volatilità dei mercati finanziari (azioni, tassi, valute, materie prime) sia al quadro geopolitico (appuntamenti elettorali, avvio del negoziato per la Brexit, neoprotezionismo, terrorismo).

Tuttavia, la fiducia rilevata tra le imprese nei Paesi OCSE è ai livelli più elevati dal settembre 2007 e costituisce una buona premessa per la partenza di un ciclo internazionale degli investimenti, tassello mancante nel dare slancio alla ripresa e rivitalizzare gli scambi commerciali. In tale direzione muove anche la dinamica dei prezzi, che sta abbandonando la zona deflazione, consentendo alle Banche centrali (FED ben avanti alle altre) di puntare alla graduale normalizzazione delle politiche monetarie.


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