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Il Papa esorta gli imprenditori anche a "condividere con chi è più povero"

Nell'incontro Francesco invita non solo a donare: "Il NO ad un'economia che uccide diventi un SI a un'economia che fa vivere e include i poveri"

Economia
Il Papa esorta gli imprenditori anche a "condividere con chi è più povero"
(Teleborsa) - Tasse, ovvero solidarietà. Parlando ai 1100 rappresentanti intervenuti in Vaticano di aziende e imprenditori che nel mondo aderiscono al progetto dell'Economia di comunione lanciato da Chiara Lubich (Trento, 22 gennaio 1920-Rocca di Papa (Rm) 14 marzo 2008, Fondatrice del Movimento dei Focolari, con obiettivo l'unità fra i popoli, la fraternità universale) in Brasile 25 anni orsono, Papa Francesco ha sottolineato come evasione ed elusione fiscale siano "atti che negano la legge basilare della vita: il reciproco soccorso". E il Pontefice lancia così più che un invito una vera e propria esortazione non solo a donare a chi ha necessità, bensì "anche a condividere con chi è più povero per combattere l'idolatria e cambiare le strutture per prevenire le vittime degli scarti".

"La ragione delle tasse sta nella solidarietà, che viene negata dall'evasione ed elusione fiscale", afferma il Papa, spiegando che oggi "si attuano molteplici iniziative, pubbliche e private, per combattere la povertà, una crescita in umanità". Ma che non sembra essere più sufficiente e occorre quindi puntare a cambiare le regole del gioco del sistema economico-sociale".

"Imitare il buon samaritano del Vangelo non è sufficiente - ha spiegato infatti Francesco - e quando l'imprenditore o una qualsiasi persona si imbatte in una vittima, è chiamato a prendersene cura, e magari, come il buon samaritano, associare anche il mercato alla sua azione di fraternità. Soprattutto prima che l'uomo si imbatta nei briganti, combattendo le strutture di peccato che producono briganti e vittime".

"Un imprenditore di comunione - ha proseguito nel Suo discorso Francesco - è chiamato a fare di tutto perché anche quelli che sbagliano e lasciano la sua casa, possano sperare in un lavoro e in un reddito dignitoso, e non ritrovarsi a mangiare con i porci. Nessun figlio, nessun uomo, neanche il più ribelle merita le ghiande".

Ma la parola d'ordine, per Mario Bergoglio è la condivisione. "Il capitalismo conosce la filantropia - ha precisato il Papa - non la comunione. È semplice donare una parte dei profitti, senza abbracciare e toccare le persone che ricevono quelle briciole. Ma l'insegnamento del Vangelo è un altro: anche solo cinque pani e due pesci possono sfamare le folle se sono la condivisione di tutta la nostra vita. Nella logica del Vangelo, se non si dona tutto non si dona mai abbastanza".

"Queste cose voi le fate già - ha concluso Francesco - ma potete condividere di più i profitti per combattere l'idolatria, cambiare le strutture per prevenire la creazione delle vittime e degli scarti; donare di più il vostro lievito per lievitare il pane di molti. Il NO ad un'economia che uccide diventi un SI ad una economia che fa vivere, perché condivide, include i poveri, usa i profitti per creare comunione".
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