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Scuola, il 17 marzo Anief e altri sindacati in piazza contro le deleghe della riforma Renzi

Economia, Politica, Scuola
Scuola, il 17 marzo Anief e altri sindacati in piazza contro le deleghe della riforma Renzi
(Teleborsa) - Il 17 marzo il sindacato della scuola Anief si prepara a scendere in Piazza insieme a Cobas, Unicobas e Usb. Lo sciopero unitario è contro le deleghe della riforma Renzi.

"La data è simbolica - spiega Anief- poiché è l'ultimo giorno utile al Parlamento per esprimere il parere sugli otto decreti legislativi della Buona Scuola, i quali non risolvono il problema del precariato, della valutazione e del merito, dell'organico di sostegno, del diritto allo studio, dell'insegnamento all'estero, della chiamata diretta. Per l'occasione, il sindacato autonomo lancia un appello a tutti i supplenti, docenti e ATA della scuola italiana e all'estero. Anief chiede anche ai sindacati rappresentativi di scioperare insieme, ancora una volta, per mandare un segnale forte al Governo: sono previsti sit-in nella capitale e in alcune città della Penisola."

Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal dichiara: "Con le deleghe della Legge 107/2015 peggiorano le condizioni della scuola italiana. Continuano a essere dimenticati i docenti abilitati della seconda fascia delle graduatorie d'istituto e tutti coloro che hanno prestato servizio per almeno 36 mesi su posto vacante, mentre più di centomila supplenti permettono il regolare svolgimento dell'anno scolastico, a testimonianza del fatto che la precarietà non e` stata sconfitta e che la scuola ha bisogno di loro. Sul fronte stipendiale, e` tempo di dimostrare coi fatti che s’intende valorizzare e riconoscere la giusta retribuzione a chi si occupa dell’educazione dei nostri figli, stanziando risorse economiche adeguate. Così come in Germania dove, fin dall'inizio della carriera, gli stipendi sono il doppio ed e` possibile andare in pensione quasi con la meta` del servizio. Così non si può andare avanti: venerdì 17 marzo abbiamo l'opportunità di farci sentire".







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