(Teleborsa) -
Le borse asiatiche chiudono le contrattazioni all'insegna della debolezza, penalizzate dall'indebolimento del
dollaro e dal calo del
prezzo del petrolio, che ha influenzato negativamente il comparto energetico.
In generale,
il clima sui mercati resta negativo, anche per effetto delle
incertezze politiche in Europa e negli Stati Uniti.
La
borsa di Tokyo ha dunque risentito di uno
yen più forte, che ha colpito i titoli dei grandi esportatori. L'indice
Nikkei ha chiuso in pesante ribasso del 2,3% a 19.007 punti, così come il Topix che ha chiuso in calo dell'1,89% a 1.181 punti.
Il surplus delle partite correnti giapponese ha deluso le attese, evidenziando un nuovo calo a dicembre. Debole anche la borsa di Seul con un -0,49%.
Ben impostate le borse cinesi, con
Shanghai che viaggia in rialzo dello 0,35% e
Shenzhen in vantaggio dello 0,63%, nel tentativo di recuperare il terreno perso la scorsa settimana quando i mercati erano rimasti chiusi per le festività del Capodanno. Più incerta
Taiwan con una limatura dello 0,12%.
Fiacche anche le altre borse che chiuderanno più tardi le contrattazioni, eccetto
Hong Kong che recupera lo 0,57%, mentre
Singapore cede lo 0,13%,
Jakarta lo 0,51%,
Kuala Lumpur lo 0,08% e
Mumbay lo 0,12%, mentre sono positive
Bangkok +0,51% e
Sydney +0,54%.