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L'Italia sulla "via della seta" si candida a nuova Porta d'Oriente

Matterella va in "missione" a Pechino: "Possiamo portare la Cina nel cuore dell'Europa"

Economia, Trasporti
L'Italia sulla "via della seta" si candida a nuova Porta d'Oriente
(Teleborsa) -
In queste ore il presidente Sergio Mattarella è volato a Pechino in occasione della sua visita di Stato in Cina dove è stato accolto dal presidente cinese Xi Jinping nel palazzo dell'Assemblea del popolo.

L'obiettivo, tutt'altro che nascosto, anzi palesemente dichiarato, è quello di rilanciare una collaborazione sempre più profonda tra i due paesi. L'Italia, dunque, chiama la Cina. E la Cina cosa fa? Risponde. Il presidente Xi mostra, infatti interesse, spiegando che "l'impresa italiana è benvenuta in Cina" e l'Italia offre "vantaggi imparagonabili" rispetto ad altri Paesi.

La strada che l'Italia vuole percorrere porta dritta alla Nuova via della seta, con Mattarella che ha sottolineato come il sistema di porti e di logistica italiano offra "alla Cina la possibilità di completare, nel modo più efficiente e conveniente possibile l'ultimo prezioso tratto" della nuova via "fino al cuore dell'Europa".

Un concetto che il presidente ha voluto ribadire anche davanti a una delegazione della comunità italiana in Cina, che il capo dello Stato ha definito "dinamica e vibrante", ricevuta insieme al ministro degli Esteri Angelino Alfano: "La relazione tra Cina e Italia va crescendo, ha molti spazi di accrescimento che vorremmo coltivare integralmente. Vi è la volontà di sottolineare e far crescere l'amicizia tra i nostri Paesi".

Una "missione" quella del Capo dello Stato tesa a saldare i rapporti tra i due Paesi: "Vi è un grande rapporto di collaborazione economica e commerciale, che vede l'Italia presente con il desiderio di esserlo sempre di più nella collaborazione con la Cina, in uno scambio proficuo per entrambi. Ci sono tante ragioni che legano i nostri Paesi. Voi che siete qui siete l'avanguardia, la guida di questo rapporto. E' in questo modo che si realizza e si mette in atto il rapporto di amicizia e collaborazione tra i nostri Paesi. Un rapporto che contribuisce al ruolo e al prestigio del nostro Paese. C'è qualcosa che conta di più della collaborazione istituzionale tra i governi, ed è la collaborazione tra i popoli.

Quanto vale, dunque, la nuova Via della Seta che unisce Roma e Pechino? Se ne parla oggi, giovedi 23 febbraio alle ore 17.30 al Senato, nella sala Zuccari di Palazzo Giustiniani dove Limes e il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane hanno organizzato il convegno “L’Italia e le vie della seta” che intende, appunto, analizzare il ruolo e le opportunità economiche per l’Italia lungo le nuove vie della seta terrestri e marittime, approfondendo i rapporti economici Italia-Cina, anche alla luce del progetto infrastrutturale e commerciale Belt and Road Initiative approvato nel 2013 dal presidente cinese Xi Jinping.

Interverranno Pietro Grasso, presidente del Senato della Repubblica; Maurizio Gentile, amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana; Paolo Costa, presidente Autorità portuale di Venezia; Mario Virano, direttore generale del Tunnel Euralpin Lyon Turin (Telt) s.a.s.; Carlo Carganico, amministratore delegato e direttore generale di Italferr. Il dibattito sarà moderato da Lucio Caracciolo, direttore di Limes.
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