(Teleborsa) - Il PIL italiano, nel 2016, ha messo a segno la crescita più alta da sei anni. Lo conferma l'Istat segnalando che il
Prodotto Interno Lordo tricolore ha registrato una crescita dello 0,9% come previsto nella
stima preliminare. "Bisogna tornare al 2010, per trovare un dato più elevato (+1,7%)".
L'Istituto di statistica che ha diffuso oggi i dati su PIL e indebitamento rileva un PIL ai prezzi di mercato pari 1,6 miliardi di euro correnti, con un aumento dell'1,6% rispetto all'anno precedente.
Rapporto Deficit/PIL scende al 2,4%. L'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al PIL, è stato pari al -2,4%, a fronte del -2,7% del 2015, e in linea con le ultime previsioni ufficiali del Governo. L'avanzo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) misurato in rapporto al PIL, è stato pari all'1,5% (1,4% nel 2015). In valore assoluto l'indebitamento è di -40.708 milioni di euro, in diminuzione di circa 3,5 miliardi rispetto a quello dell'anno precedente.
Giù anche la pressione fiscale scesa al 42,9% del PIL, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto al 43,3% dell'anno precedente.
Debito in crescita. Nel 2016 il
rapporto debito-PIL è salito a 132,6% dal 132% del 2015.
Aumentano i consumi familiari.
L'Istat rileva inoltre che la spesa per i consumi finali delle famiglie residenti è cresciuta in volume dell'1,3% (+1,5% nel 2015). Sul territorio economico, è aumentata dell'1,8%, quella di servizi dell'1%. In termini di funzioni di consumo gli
aumenti più accentuati, in volume, riguardano la spesa per
trasporti (5,3%), per
alberghi e ristoranti (2,9%), per
abitazione (1,3%) e per ricreazione e cultura (1,2%); la componente che segna la
diminuzione più accentuata è quella della spesa per
beni e servizi vari (-0,9%).