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Troppe famiglie nel disagio e troppi giovani disoccupati: ecco la foto scattata dall'Istat

In un'audizione alla camera e al senato, l'Istituto di statistica racconta un'Italia che vive ancora in situazione di grande difficoltà ed un mercato del lavoro popolato da giovani disoccupati e ninattivi

Economia
Troppe famiglie nel disagio e troppi giovani disoccupati: ecco la foto scattata dall'Istat
(Teleborsa) - La debole ripresa dell'economia italiana non riduce la povertà ed il disagio sociale. Lo conferma oggi l'Istat in un'audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, avallando un quadro già più volte messo in luce dalla Confcommercio.

Secondo il responsabile della divisione statistica dell'Istat, Roberto Monducci, "nel 2016 non si è osservata una riduzione dell'indicatore di grave deprivazione materiale, corrispondente alla quota di persone in famiglie che sperimentano sintomi di disagio, che resta fermo all'11,9%".

Il disagio sociale è ancor più grave e acuto per i giovani: si nota che sono 1 milione e 250 mila i minori in questa situazione, pari al 12,3% della popolazione con meno di 18 anni.

Questi dati confermano dunque "l'urgenza degli interventi previsti dal governo per il contrasto alla povertà", sottolinea il dirigente Istat, aggiungendo che il potere d'acquisto è aumentato un poco grazie alla deflazione, ma le famiglie stanno accrescendo anche la propensione al risparmio, poiché permane una "situazione di incertezza".

La nota dolente resta il mercato del lavoro e la disoccupazione giovanile. Secondo l'Istat, il segnale è quello di una situazione del mercato del lavoro ancora sfavorevole per la fascia di età 25-34 anni: per gli under 35 dunque è sempre più difficile trovare un lavoro e la quota di chi ha trovato occupazione entro un anno è più bassa sia rispetto a quella registrata nello stesso periodo dell'anno precedente (il 27,9%) sia due anni prima (il 24,4%).

"I dati longitudinali della Rilevazione sulle forze di lavoro - ha spiegato Monducci - consentono di effettuare un'analisi delle transizioni verso l'occupazione degli individui disoccupati a un anno di distanza. L'esercizio è stato realizzato per i 25-34enni confrontando i tassi di permanenza e transizioni osservati tra il quarto trimestre 2015 e il quarto trimestre 2016 con quelli degli analoghi periodi dei due anni precedenti. Il 21,2% dei 25-34enni disoccupati nel quarto trimestre del 2015 è occupato un anno dopo, il 43,8% risulta ancora disoccupato e il 35% inattivo".
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