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Lavoro, calo delle assunzioni a tempo indeterminato

Aumentano i licenziamenti nel primo trimestre

Economia, Welfare
Lavoro, calo delle assunzioni a tempo indeterminato
(Teleborsa) - Nei primi tre mesi del 2017, nel settore privato, si registra un saldo, tra assunzioni e cessazioni, pari a +322.000, superiore a quello del corrispondente periodo del 2016 (+266.000).

Su base annua, il saldo consente di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro. Il saldo annualizzato (vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) risulta positivo e pari a +379.000. Tale risultato cumula la crescita tendenziale dei contratti a tempo indeterminato (+22.000), dei contratti di apprendistato (+40.000) e, soprattutto, dei contratti a tempo determinato (+315.000, inclusi i contratti stagionali).

Lo rileva l'osservatorio sul precariato dell'INPS, sottolineando che queste tendenze "sono in linea con le dinamiche osservate nei mesi precedenti".

Le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato (ivi incluse le prosecuzioni a tempo indeterminato degli apprendisti) sono risultate 89.000, con una riduzione rispetto allo stesso periodo del 2016 (-6,8%).

Le cessazioni nel complesso sono state 1.117.000, in aumento rispetto all'anno precedente (+6,6%): a crescere sono le cessazioni di rapporti a termine (+12,5%), mentre quelle di rapporti a tempo indeterminato sono leggermente in diminuzione (-2,1%).

Con riferimento ai rapporti di lavoro a tempo indeterminato, il numero complessivo dei licenziamenti risulta pari a 143.200, in leggero aumento rispetto al dato di gennaio-marzo 2016 (+2,9%); significativa la contrazione delle dimissioni: -3,5% rispetto a gennaio-marzo 2016. Sulla distribuzione delle cause di cessazione tra licenziamenti e dimissioni, ha significativamente inciso l’obbligo della presentazione on line delle dimissioni, introdotto a marzo 2016.
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