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Trump a Roma da stasera. Il Presidente svela il suo piano di tagli alle spese

Arriverà a Fiumicino alle 18:30. Sul budget di riduzione dei costi l'ultima parola spetta al Congresso dove c'è aria di battaglia

Politica
Trump a Roma da stasera. Il Presidente svela il suo piano di tagli alle spese
(Teleborsa) - Il Presidente statunitense, Donald Trump è in viaggio alla volta di Roma, terza tappa del suo primo tour da leader statunitense, ma il lavoro alla Casa Bianca continua incessante.

Dopo la riforma fiscale, annunciata il mese scorso, l'amministrazione Trump si prepara a chiedere ai repubblicani che controllano il Congresso degli Stati Uniti tagli alle spese governative. Il presidente ha in mente una riduzione della spesa per programmi di assistenza sanitaria e di assistenza alimentare ai poveri.

Il tycoon vuole che i parlamentari taglino 3.600 miliardi di dollari di spese governative in 10 anni. L'obiettivo è quello di arrivare al pareggio di bilancio Con questa mossa l'amministrazione Trump è convinta di poter innescare una crescita economica e occupazionale riducendo drasticamente le dimensioni dello Stato federale. Il bilancio di previsione di budget da 4.100 miliardi di dollari per il 2018 prevede ampi tagli ai programmi di assistenza ai poveri e agli studenti e aumenti per le spese militari. L'approvazione del budget è un passo propedeutico alla riforma fiscale.

Oltre 800 miliardi dovrebbero essere tagliati dal programma Medicaid (programma per le fasce più povere) e oltre 192 miliardi dai buoni spesa. 272 miliardi i tagli previsti per tutti i programmi di welfare. Tagli di 72 miliardi anche ai benefici per i disabili. Prevista anche l'eliminazione dei programmi a sostegno degli studenti più poveri all'Università e il divieto, per gli immigrati irregolari, di incassare crediti di imposta per i figli.

Tra i nuovi benefici, invece, il congedo parentale pagato, di almeno sei settimane. Per questa misura, fortemente caldeggiata dalla figlia, Ivanka Trump, verranno stanziati 19 miliardi di dollari. La proposte prevedono una forte riduzione fiscale, con una crescita del PIL stimata al 3% annuo entro la fine del suo primo mandato.

Ora la palla passa al Congresso a sui spetta l'ultima parola.
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