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Elezioni Regno Unito, batosta per la May in testa senza maggioranza

Dai primi risultati i Laburisti di Jeremy Corbyn guadagnano terreno, Ukip è a zero, Snp perde seggi e Libdem avanza. Cominciato lo spoglio delle schede

Politica
Elezioni Regno Unito, batosta per la May in testa senza maggioranza
(Teleborsa) - Seggi chiusi in Regno Unito regolarmente alle 23 alle elezioni anticipate per il rinnovo del Parlamento, la prima consultazione post Brexit. Una consultazione fortemente voluta dalla Premier Theresa May che contava in un rafforzamento della leadership per portare avanti i negoziati per la separazione dall'Unione Europea. I seggi si sono aperti stamane alle 7:00 ora locale (le 8:00 in Italia) per oltre 45 milioni di cittadini britannici.

I risultati della prima circoscrizione, Newscastle Central, a neanche mezz'ora dalla chiusura delle urne, confermano i dati dei primi exit poll, dai cui emerge che i conservatori sono in vantaggio, ma la premier Theresa May non ha più la maggioranza assoluta. I Laburisti di Jeremy Corbyn invece hanno guadagnato terreno.

L'attuale capo del governo otterrebbe 314 seggi, circa 17 in meno del Parlamento uscente, mentre Corbyn guadagnerebbe 266 seggi,ben 34 in più degli attuali. La maggioranza assoluta è di 326 seggi, avendone il Parlamento 650. Fra gli altri partiti minori, lo Scottish National Party (Snp) di Nicola Sturgeon, portabandiera del movimento per l'indipendenza scozzese da Londra, si attesta a 34 seggi (22 in meno) ed i Liberal Democratici di Tim Farron arrivano a 14 seggi (6 in più degli attuali). Il partito estremista Ukip è a zero.

I primi risultati della tornata elettorale dunque invitano alla cautela, secondo la Bbc restano ancora 76 seggi in bilico, ma, ripetiamo, si tratta al momento solo di esiti parziali.

Nonostante ciò non si sono fatte attendere le prime reazioni. Il partito estremista Ukip di Nigel Farange, che non ha guadagnato neanche un seggio, gioisce del risultato sfavorevole alla May e sollecita i laburisti a scegliere un leader che creda nella Brexit. A rincarare la dose il ministro ombra per gli Esteri, Emily Thornberry, che dichiara "May dovrebbe considerare la propria posizione e credo che dovrebbe andarsene".

Nessun commento ancora dai diretti interessati, ma qualche tempo fa la Premier aveva affermato che se avesse perso anche solo sei seggi si sarebbe dichiarata sconfitta.

Quanto alla possibilità di coalizioni, l'unica a garantire la governabilità sarebbe quella fra i Tory ed i Liberal Democratici, ma il portavoce Menzies Campbell ha già messo le mani avanti, dichiarando "Mi sembra molto difficile che il nostro leader possa entrare a far parte di una coalizione". Sembra confermato dunque il rischio ingovernabilità che già si profilava all'orizzonte alla vigilia del voto.




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