(Teleborsa) -
Il governo ha dato il via libera definitivo al decreto taglia-partecipate, che fa parte della più vasta
Riforma Madia per il riordino della PA.
Il decreto, di cui è stata messa a punto la versione corretta, ha l'obiettivo di
chiudere le cosiddette scatole vuote, cioè società partecipate pubbliche (statali o locali), che non abbiano funzioni operative e rappresentino un costo eccessivo per lo Stato e gli altri Enti pubblici.
Saranno prese di mira in particolare le micro-imprese (fatturato sotto i 500 miliolni) e le imprese con più dirigenti che dipendenti.
In base al decreto di
riforma delle Spa pubbliche, a capo delle partecipate vi sarà un
Amministratore unico e, solo per realtà grandi o per specifiche ragioni organizzative, un
CdA composto da 3 o 5 membri, la cui scelta va effettuata sempre tenendo conto del
principio di contenimento dei costi. Niente spese in eccesso quindi rispetto al modello di amministratore unico.
Il termine per l'applicazione del decreto è fissato il 30 settembre, dopo esser slittato almeno due volte,
a causa dello stop della Consulta alla riforma e delle lungaggini indotte dalla consultazione degli Enti locali.