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Autonomi, redditi più alti ma aumentano le disuguaglianze

Lo rileva la CGIA di Mestre, che indica una forte polarizzazione dei redditi per fasce d'età e territori

Economia, Welfare
Autonomi, redditi più alti ma aumentano le disuguaglianze
(Teleborsa) - I lavoratori autonomi guadagnano di più rispetto a qualche anno fa, ma cresce la disuguaglianza. È quanto emerge da un'inchiesta dell'Ufficio studi CGIA di Mestre. L'associazione degli Artigiani Piccole Imprese Mestre ha preso in considerazione i redditi medi di questa categoria, riferiti alla dichiarazione del 2016.

Se lo scorso anno, il MEF (Ministero Economia e Finanze) ha rivelato che i lavoratori autonomi hanno l reddito medio più elevato, pari a oltre 38mila euro, lo studio della CGIA sottolinea che gli autonomi più ricchi esercitano l'attività a Milano, percependo un reddito medio di 38.140 euro, due volte e mezzo più elevato di quanto dichiarano i colleghi di Vibo Valentia che, invece, occupano l’ultima posizione con soli 15.479 euro. Si tratta di una differenza che si riflette a livello di Regioni, dato che i guadagni dei lavoratori della Lombardia si concentrano nelle prime posizioni della classifica dei redditi, mentre quelli della Calabria nelle ultime.

La CGIA, pur evidenziando un netto miglioramento rispetto al 2013 (anno di picco negativo del PIL), con un aumento del reddito medio di 2.600 euro, puntualizza che "la situazione resta difficile, non solo in Italia". Basti pensare che dal 2004 nell'UE la percentuale delle persone che preferiscono il lavoro autonomo al lavoro subordinato è scesa in 23 dei 27 Stati membri, scelta che non appare più quella privilegiata per il 37% degli europei (giù dal 45%).

Non va dimenticato che la crisi ha fortemente polarizzato il mondo degli autonomi anche per fasce d'età. Secondo l'Ufficio Studi, gli under 40 hanno subito uno spaventoso processo di "proletarizzazione della professione". Inoltre le due principali filiere produttive (l'asse Milano-Trieste e la via Emilia), che hanno attirato giovani in settori terziari immateriali avanzati, risultano molto fragili a livello occupazionale, dato che il passaggio di lavoratore dipendente è saltato a favore dell'assunzione tramite partita IVA.

Per porre rimedio a queste disparità la CGIA auspica il riconoscimenti di "vantaggi fiscali per coloro che investono nell’aggiornamento professionale", la definizione di "tempi di pagamento nelle transazioni commerciali con la Pubblica Amministrazione" e la costituzione di "reti di professionisti per partecipare a gare pubbliche".
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