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Francia e Italia, la battaglia continua a colpi di Golden Power

Dopo la querelle scoppiata sul caso Fincantieri e STX, Palazzo Chigi vuole vederci chiaro sulla "Golden Power " per Telecom. Padoan in un'intervista spiega: "Vorrei vedere più Italia nel mondo" e su STX? "nessun passo indietro"

Economia, Finanza
Francia e Italia, la battaglia continua a colpi di Golden Power
(Teleborsa) -

Roma e Parigi pronti a darsi battaglia, non solo navale ma anche terrestre. Dopo la querelle scoppiata sul caso Fincantieri e STX, Palazzo Chigi vuole vederci chiaro sulla "Golden Power " per Telecom .

A lanciare il guanto di sfida a Parigi, il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda che in una lettera del 31 luglio aveva sollecitato una pronta istruttoria da parte del gruppo di coordinamento all'interno della Presidenza del Consiglio sulla governance di TIM in particolare la presa d'atto dell'inizio dell'attività di direzione e coordinamento da parte di Vivendi. D'altronde, Calenda non ha fatto mistero di voler essere "intransigente" sulle norme in vigore per la Golden Share.


A confermare le posizioni del Governo italiano, il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan.

In un'intervista su 'Il Sole24Ore', il titolare del dicastero di Via XX Settembre ribadisce che "il Governo non farà alcun passo indietro sulla questione della maggioranza azionaria in Stx".

E su Telecom? "A prescindere dai proprietari, in termini di principio, la separazione fra infrastrutture e operatori è una soluzione che può dare efficienza e la si può realizzare in vari modi. Il discorso va legato all'obiettivo strategico di dotare l'Italia di un capitale ITC (Information and Communication Technologies) adeguato alle sfide di un Paese avanzato".

A proposito della proposta del ministro Calenda di usare la procedura sulla Golden Power, Padoan ha affermato: "ho detto in passato che il problema non è costituito dagli investimenti esteri in Italia, che possono aiutare la crescita e l'occupazione, ma dalla scarsità degli investimenti italiani nel mondo. Vorrei vedere più Italia nel mondo, e quando le nostre aziende vanno a fare investimenti all'estero ci aspettiamo parità di trattamento".


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