(Teleborsa) -
MPS ha chiuso il primo semestre dell'anno con una perdita netta di 3,243 miliardi di euro, impattata dalla contabilizzazione delle rettifiche non ricorrenti su crediti (- 4 mld di euro), solo in parte compensata dalla plusvalenza da cessione (+523 mln di euro) e dal reassessment delle DTA -
Deferred tax assets (+530 mln di euro). E quanto fa sapere
Rocca Salimbeni nella nota che accompagna i conti. Il CdA è stato rinviato ad
oggi 11 agosto nel day after in cui il
Tesoro è diventato l'azionista di maggioranza della banca senese.
Una lunga e travagliata storia quella di MPS che ha dovuto fare i conti con il flop dell'aumento di capitale seguito da un
decreto legge per porre in sicurezza la banca. E poi ancora il
via libera di Bruxelles al salvataggio per far diventare il
Tesoro principale azionista con il 52,08% del capitale.Tornando ai conti il
margine di interesse del semestre pari a circa 903 mln di euro, in flessione del 12,7% su anno e le commissioni nette si attestano 858 milioni di euro, in riduzione dell’8,8% a/a, impattate dalla contabilizzazione del costo della garanzia sulle emissioni di 11 mld di euro di obbligazioni con garanzia governativa e dai minori proventi rivenienti dal comparto del credito, che risentono della riduzione dei volumi di impiego.
A seguito della ricapitalizzazione precauzionale, il patrimonio netto è pari a 11,3 miliardi di euro e il CET1 transitional si attesta al 15,4%.
Dopo l'entrata dello Stato nel capitale Fitch ha ridato fiducia a Rocca Salimbeni,
alzando il rating sul debito a lungo termine della banca senese da B- a B. L'outlook è stabile. Ma l'agenzia americana ha spiegato che continuerà a valutare i
finanziamenti e la liquidità della banca come instabili in assenza di meccanismi di sostegno esterno.