(Teleborsa) -
Tassi d'interesse ancora ai minimi storici in Australia, dove la riunione di politica monetaria della banca centrale si è chiusa con uno scontato nulla di fatto.
La
Reserve Bank of Australia ha annunciato oggi che manterrà
invariati i tassi di interesse all'1,5%, minimo storico, ribadendo che resteranno su questo livello
per un prolungato periodo di tempo. La decisione era largamente attesa.
Pur riconoscendo che
lo stato dell'economia globale continua a migliorare, sia nel mercato del lavoro che sotto il profilo della crescita, tuttavia i banchieri centrali vedono
ancora rischi all'orizzonte. I principali fattori di rischio sono rappresentati dalla
crescita cinese finanziata con debito, ma anche dal rallentamento del
commercio australiano, benché i prezzi delle materie prime abbiano registrato un recupero nell'ultimo periodo. Altri fattori negativi sono rappresentati dalla
bassa crescita dei salari che deprime l'inflazione e dalle aspettative per un
imminente rialzo dei tassi da parte della Fed. La decisione della banca centrale australiana, che come si legge nello
statement guarda anche alle mosse delle altre banche centrali,
precede di pochissimi giorni la riunione del Board della BCE, sul quale è concentrata l'attenzione dei mercati, in attesa di un
ritiro del Quantitative Easing più o meno imminente.
All'appuntamento di fine agosto con Jackson Hole,
Draghi non ha detto nulla a proposito, ma l'andamento recente
del mercato valutario e dell'euro sembrano presagire anche una mossa anticipata dell'Istituto di Francoforte.