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Enel, Dainese e D-air Lab sviluppano l'airbag per la protezione dei lavoratori

Il giubbotto, attualmente testato presso le centrali Enel, permetterà di proteggere i lavoratori in caso di cadute e urti durante i lavori in altezza

Economia, Sostenibilità, Welfare
Enel, Dainese e D-air Lab sviluppano l'airbag per la protezione dei lavoratori
(Teleborsa) - La sicurezza dei lavoratori sta a cuore ad Enel, che in collaborazione con Dainese e D-air Lab ha deciso di sviluppare Safety Jacket, un innovativo sistema per la protezione dei lavoratori dal rischio di incidenti a seguito di urti e cadute durante le attività in altezza. Si tratta di un giubbotto di protezione individuale basato sulla tecnologia D-air®, l’airbag per la protezione dell’uomo già sviluppato e commercializzato da Dainese per il mondo del motociclismo e dello sci.

Safety Jacket è stato progettato e sarà messo a punto in collaborazione con medici e professori di medicina del lavoro dell’Università Alma Mater e del Policlinico di Sant’Orsola di Bologna. Il primo prototipo, realizzato sulla base dei dati e requisiti di base indicati da Enel, è attualmente in fase di test presso le centrali dell’azienda, con l’obiettivo di verificarne l’ergonomia e il funzionamento in situazioni reali. Una volta messo a punto, il giubbotto potrà essere utilizzato non solo nel mondo delle utilities, ma anche in molti altri ambiti industriali.

“La sicurezza delle persone che lavorano sui nostri impianti è la prima delle nostre priorità su cui siamo impegnati ogni giorno, e per migliorare ulteriormente gli ottimi risultati già raggiunti, dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione, metterci in discussione ogni giorno, e pensare in modo innovativo; la tecnologia che stiamo testando con Dainese e D-air Lab è un passo avanti di grande significato in questa direzione”, sostiene Enrico Viale, Direttore Divisione Globale Generazione Termica.

“Poter dare un contributo a migliorare la sicurezza dei lavoratori è un obiettivo molto stimolante, poterlo fare con una prestigiosa multinazionale come Enel è un onore, impiegare in questo progetto la tecnologia D-air® una straordinaria opportunità di ampliamento delle possibili applicazioni del “vestito intelligente”, afferma Vittorio Cafaggi, CEO di D-AIR LAB.

“Da sempre Dainese fa della sicurezza negli sport dinamici la propria missione” dichiara Cristiano Silei, CEO di Dainese Group. “Ispirati dalle potenzialità dell’essere umano, studiamo i suoi bisogni di protezione nelle condizioni più estreme: 350 km/h in pista in moto, 150 km/h sulla neve in discesa libera, 50 nodi sull’acqua in regata o in assenza di gravità nello Spazio. Dainese si impegna costantemente nella ricerca di sistemi innovativi volti a ridefinire in continuazione gli standard protettivi dalla testa ai piedi. La piattaforma D-air® di Dainese costituisce la massima espressione di questa filosofia, e l’applicazione della tecnologia airbag ad ambiti non sportivi rappresenta un’ulteriore milestone, nonché una naturale evoluzione, nel processo di diffusione delle tecnologie applicate alla sicurezza”.

Safety Jacket è composto da due elementi: la parte elettronica, che riconosce le condizioni di caduta e invia il segnale di attivazione, e la parte pneumatica, che protegge il lavoratore dall’urto grazie al gonfiaggio di speciali airbag attorno al corpo del lavoratore. Le due componenti derivano dall’architettura D-air®, progettata specificamente per le competizioni e che già da tempo protegge i grandi campioni del motociclismo e dello sci come Valentino Rossi e Matthias Mayer.

In particolare, il sistema elettronico è dotato di tre accelerometri e tre girometri i cui dati vengono costantemente analizzati dall’elettronica del dispositivo che, tramite un sofisticato algoritmo, è in grado di rilevare le condizioni di caduta e attivare il gonfiaggio in millisecondi, diminuendo significativamente la probabilità di conseguenze fisiche a seguito dell’impatto.

Il design di Safety Jacket, con particolare riferimento alla parte pneumatica, è stato oggetto di un’accurata progettazione e verifica mediante programmi di simulazione agli elementi finiti dedicati agli airbag (Madymo) normalmente impiegati in campo automotive, e così ottimizzato per garantire la massima protezione delle parti vitali del corpo esposte a traumi in caso di cadute da quote fino a 2 m, per le quali non è previsto l’utilizzo di imbragature, e per urti per effetto pendolo per lavoratori che operano in quote superiori ai 2 metri, per cui è prevista l’imbragatura.
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